Bancarotta Air Berlin, Merkel: "Rischio basso per i contribuenti"

Economia
Il ceo della compagnia, Thomas Winkelmann, ha dichiarato di voler mantenere gran parte dei posti di lavoro, nonostante l'insolvenza (Getty Images)
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Il Governo tedesco ha concesso un prestito ponte da 150 milioni di euro alla compagnia per garantirne i voli nel periodo estivo, con la speranza che si arrivi presto a una soluzione. Lufthansa si è detta interessata

Air Berlin getta la spugna e dichiara lo stato di insolvenza. Segnando così anche il secondo fallimento europeo per Etihad, a distanza di poco più di tre mesi dall'ingresso di Alitalia nell'amministrazione controllata. A far precipitare le cose, la decisione della compagnia di Abu Dhabi di non concedere altri finanziamenti. I voli però saranno garantiti per altri tre mesi grazie al prestito ponte di 150 milioni deciso dal Governo di Berlino che, assicura la cancelliera Angela Merkel, non peseranno sui contribuenti. E una soluzione potrebbe arrivare presto: ci sarebbero infatti già alcune compagnie, tra cui Lufthansa, interessate a rilevare parti della low cost.

La crisi di Air Berlin

La crisi della compagnia tedesca, che negli ultimi quattro anni ha messo a segno rossi sempre più ampi di anno in anno, è arrivata al culmine nel giorno di Ferragosto, quando si è trovata costretta ad annunciare alla Borsa di Francoforte la bancarotta, dopo la decisione del suo maggiore partner, Etihad (che dal 2012 detiene il 29,9%), di non garantire il proprio sostegno finanziario. "Questo sviluppo è estremamente deludente per tutti", commenta in una nota la compagnia emiratina, confermando la decisione di sfilarsi dalla partita: "Con queste circostanze Etihad non può offrire finanziamenti che possano aumentare ulteriormente la nostra esposizione finanziaria". E' dell'aprile scorso l'ultimo finanziamento (250 milioni) concesso da Etihad per risollevare le sorti di Air Berlin. Soldi andati in fumo insieme a quelli spesi negli ultimi tre anni per Alitalia: per le due compagnie europee Etihad ha pagato un conto salato ben superiore ai due miliardi.

Merkel: basso rischio per i contribuenti

In attesa di trovare una soluzione, intanto, per assicurare la continuità dei voli Berlino ha garantito un prestito ponte che, assicura la cancelliera Merkel, comporterà un rischio "relativamente basso" per i contribuenti tedeschi. "Con forte probabilità i contribuenti non saranno coinvolti", ha spiegato la cancelliera, difendendo la decisione di concedere il prestito: "Non si potevano piantare in asso migliaia di turisti in viaggio". Una decisione che ha però fatto insorgere la low cost Ryanair, che ha presentato un reclamo a Bruxelles per gli aiuti che il governo tedesco sta dando alla compagnia. Ma dall'Ue, che ha ricevuto ieri la notifica da Berlino e ora ha due mesi di tempo per prendere una decisione, spiegano che "i reclami da parte di competitor non hanno effetti sospensivi".

Governo tedesco spera in soluzione veloce  

Intanto il Governo tedesco spera che i 150 milioni bastino e che "si arrivi velocemente a una soluzione": dei soggetti interessati già ci sono, ha assicurato il vice ministro dell'economia, Matthias Machnig, che ha parlato di "Lufthansa, Condor e altre compagnie aeree". In particolare, secondo indiscrezioni, Lufthansa sarebbe interessata a rilevare la compagnia austriaca Niki, mentre EasyJet avrebbe espresso l'interesse in altri asset, comprese le operazioni a breve distanza in Germania. Nel frattempo il ceo Thomas Winkelmann intende mantenere gran parte dei posti di lavoro (sono 8.600 le persone impiegate), nonostante l'insolvenza.

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