Stretta sulle slot machine, entro il 2018 dovranno diminuire del 34%

Economia
Giocatori davanti alle slot machine (Getty Images)
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Il governo anticipa il termine per la riduzione dei dispositivi che diventeranno 265mila entro aprile 2018. Critico il Codacons: “Solo una misura di facciata che non risolve il problema”

Entro il 30 aprile 2018 il numero delle slot machine in Italia verrà diminuito del 34%. Lo ha annunciato il 23 maggio il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, illustrando l'emendamento alla manovra di riduzione depositato in commissione bilancio alla Camera.

I due step di limitazione

La modifica proposta dal governo dà un'accellerata ai già preannunciati tagli del numero delle slot machine in bar e sale giochi. Il termine della riduzione, inizialmente previsto entro il 31 dicembre 2019, è stato anticipato al 30 aprile del prossimo anno in base a un piano suddiviso in due step. Le attuali 400mila unità dovranno ridursi del 15% e arrivare, entro il 31 dicembre 2017, a 345mila. La seconda scadenza è stata fissata proprio il prossimo 30 aprile quando un ulteriore taglio del 19% porterà la cifra finale a 265mila slot in tutto il territorio nazionale. Sarà compito dei concessionari procedere entro i due termini fissati alla riduzione, secondo un criterio di proporzionalità, del numero dei nulla osta attivi rispetto a quelli registrati al 31 dicembre 2016.

Tagli d'ufficio per chi non rispetta i termini

La norma prevede anche che qualora “il numero complessivo dei nulla osta di esercizio risulti superiore a quello indicato”, provvederà direttamente l'Agenzia delle dogane e dei monopoli a procedere all'eliminazione dei nulla osta eccedenti e riferibili a ciascun concessionario. Anche in questo caso l'agenzia agirà, riporta la norma, “secondo criteri di proporzionalità in relazione alla distribuzione territoriale regionale, sulla base della redditività degli apparecchi registrata in ciascuna regione nei dodici mesi precedenti”. Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario Baretta quello di oggi è “un passo importante per il governo nella direzione di marcia in cui vogliamo andare".

Il Codacons: “una misura di facciata”

Pesanti critiche all'emendamento alla manovra sono arrivate da parte del Codacons che l'ha definito “una misura di facciata che non risolve la grave piaga del gioco in Italia”. Secondo Carlo Rienzi, presidente dell'associazione per i diritti dei consumatori: “Lo Stato “biscazziere” tenta di mettere una toppa al problema della ludopatia con una mini-riduzione delle slot, provvedimento che nella realtà non servirà a nulla – spiega – Le sale da gioco sono talmente tanto numerose e diffuse in Italia che i giocatori troveranno facilmente slot dove rovinarsi, anche se il loro numero scenderà del 15%”. La ricetta proposta dal Codacons parte dunque dal potere dei sindaci, gli unici soggetti in grado "di limitare numero, orari e luoghi delle sale slot”. Anche le associazioni e i movimenti contro il gioco d'azzardo hanno evidenziato, in una lettera congiunta, che “ogni intervento nel settore dell'azzardo deve mirare a ridurre non solo l'offerta ma anche il consumo di gioco d'azzardo”. In questa azione, secondo le associazioni, è importante dare potere agli enti locali, abolire le pubblicità sui giochi e predisporre la sorveglianza delle Autorità sanitarie come previsto per il consumo di alcolici e di fumo.

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