Lavoro autonomo, la riforma è legge. Ecco cosa cambierà: la scheda

Economia

Palazzo Madama ha approvato la norma che introdurrà nuove tutele su pagamenti, maternità, malattia, formazione e smart working. Riconosciuta anche l’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi introdotta nel 2015 con il Jobs Act

Via libera del Senato al disegno di legge del cosiddetto “Jobs act per gli autonomi”, approvato definitivamente in terza lettura con 158 Sì. La norma, pensata per professionisti e partite Iva, prevede maggiori agevolazioni in caso di malattie e infortuni, l'indennità strutturale di disoccupazione per i collaboratori, sconti fiscali ad hoc e il riconoscimento dell'indennità di maternità per le lavoratrici a prescindere dall'astensione dal lavoro. Il ddl introduce anche misure dedicate allo smart working prevedendo per il lavoratore autonomo, ha spiegato il ministro del lavoro Giuliano Poletti, il "diritto ad un trattamento economico non inferiore a quello complessivamente applicato nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni all'interno dell'azienda, alle garanzie in tema di salute e sicurezza, all'assicurazione obbligatoria per gli infortuni e le malattie professionali".

Tutele sui pagamenti

Sono regolate le transazioni commerciali già in vigore applicate a professionisti, artigiani e collaboratori coordinati: i pagamenti per le prestazioni dovranno avvenire entro un termine concordato, mai superiore a 60 giorni, e se il termine non è stabilito la scadenza naturale sarà entro 30 giorni dall'emissione della fattura.

Maternità e malattia 

Per gli iscritti alla gestione separata dell'Inps sale da 3 a 6 mesi il periodo di congedo parentale di cui usufruire entro i primi tre anni di vita del bambino. Viene inserito un tetto massimo di 6 mesi di congedo complessivamente fruibile dai genitori (anche in altra gestione o cassa di previdenza). Durante la maternità si avrà la possibilità di ricevere l'indennità pur continuando a lavorare (non scatta l'astensione obbligatoria) e, inoltre, la norma stabilisce che il rapporto di lavoro non si estingue in caso di gravidanza, malattia e infortunio per chi presta la propria attività in via continuativa. Novità in arrivo anche per l'indennità di malattia: viene incrementata la platea dei beneficiari comprendendo soggetti che abbiano superato il limite del 70 per cento del massimale e prevedendo, eventualmente, l'esclusione dal beneficio per gli eventi di durata inferiore a 3 giorni.

Formazione scontata

Saranno deducibili, entro i diecimila euro all'anno, i costi sostenuti per seguire master, o corsi di aggiornamento, o per iscriversi a convegni. Il tetto di deducibilità scende a cinquemila euro per le spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, ricerca e sostegno alla autoimprenditorialità, formazione o riqualificazione professionale mirate a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti erogati dai centri per l'impiego e dagli organismi accreditati. Prevista la piena deducibilità degli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà.

Dis-coll ai ricercatori

Dal primo luglio 2017 verrà riconosciuta la Dis-coll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi introdotta nel 2015 da un decreto attuativo del Jobs Act, ai collaboratori, agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca universitari, a fronte di un incremento dell'aliquota contributiva dello 0,51%.

Lavoro agile regolamentato

Si promuove lo smart working, inteso come modalità di esecuzione del rapporto subordinato "stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro", e con "il possibile utilizzo di strumenti tecnologici".

Lavoro agile, marcia indietro con preavviso

L'accordo sul lavoro agile può essere a tempo determinato o indeterminato. Nel caso di accordo a tempo indeterminato, per fare marcia indietro rispetto alla modalità lavoro agile, è richiesto un preavviso non inferiore a 30 giorni, che sale a 90 giorni nel caso in cui il recesso da parte del datore di lavoro riguardi un rapporto di lavoro agile con un lavoratore disabile. Il passaggio alla modalità 'smart' è risolvibile da entrambe le parti con preavviso. La presenza di un giustificato motivo consente di recedere senza preavviso nell'accordo a tempo indeterminato e prima della scadenza del termine nel caso di accordo a tempo determinato.

Parità di trattamento con i colleghi d’ufficio

Il lavoratore ha diritto a un trattamento economico e normativo non inferiore a quello riconosciuto ai colleghi che svolgono le stesse mansioni esclusivamente all'interno dell'azienda, in attuazione dei contratti collettivi. Inoltre, nell'ambito dell'accordo di lavoro agile, al lavoratore può essere riconosciuto il diritto all'apprendimento permanente, in modalità formali, non formali o informali, e alla periodica certificazione delle competenze.

Salute e sicurezza

Il datore di lavoro consegna al lavoratore agile e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, con cadenza almeno annuale, un'informativa scritta in cui sono individuati i rischi generali e specifici. Viene riconosciuto il diritto alla tutela contro gli infortuni (anche in itinere) e le malattie professionali.

Tavolo di confronto sul lavoro autonomo

Viene istituito un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo, composto da rappresentanti designati dal Ministero del lavoro, dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro e dalle associazioni di settore comparativamente più rappresentative a livello nazionale. Avrà il compito di formulare proposte e indirizzi operativi.

Centri per l’impiego

Nei Centri per l'impiego pubblici (Cpi) verrà allestito uno sportello dedicato al lavoro autonomo, per favorire l'incontro fra domanda e offerta.

Partecipazione ai bandi di gara

I lavoratori autonomi potranno partecipare agli appalti pubblici o ai bandi per l'assegnazione di incarichi individuali di consulenza o ricerca.

Enti di previdenza e Welfare 

Le Casse pensionistiche private potranno attivare ulteriori prestazioni sociali, "finanziate da apposita contribuzione", destinate soprattutto ad associati vittime di una "significativa riduzione del reddito per ragioni non dipendenti dalla propria volontà", o con "gravi patologie".

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