Calano i contratti a tempo indeterminato, aumentano i licenziamenti

Economia
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Nel secondo trimestre del 2016, le attivazioni di contratti stabili scendono del 29,4% sull'anno scorso. Lo rileva il ministero del Lavoro.  Diminuiscono anche le collaborazioni e le assunzioni a tempo determinato

Cala il numero dei contratti stabili in Italia e aumenta quello dei licenziamenti. Il dato emerge dai numeri forniti nelle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro. Nel secondo trimestre del 2016 le attivazioni di contratti a tempo indeterminato sono state 392.043, il 29,4% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (-163.099). I rapporti di lavoro a tempo indeterminato cessati sono stati 470.561, con un calo del -10% rispetto allo stesso periodo del 2015. 

In calo anche collaborazioni e tempi determinati - In generale nel secondo trimestre si è registrato un calo delle attivazioni di quasi tutte le forme contrattuali: le nuove attivazioni sono state 2.454.757 con un calo del 12,1% sullo stesso periodo del 2015. Nello specifico sono diminuiti i contratti di collaborazione (-25,4%) e le assunzioni a tempo determinato (-8,7%), in misura maggiore per la componente femminile (-15,2%) meno per quella maschile (-2,4%). In aumento invece (+26,2%) i contratti di apprendistato, grazie soprattutto ad alcuni interventi volti a rafforzare proprio questo tipo di contratto. La riduzione di nuove attivazioni si accompagna a una stabilizzazione dei contratti in corso. Infatti, nel secondo trimestre 2016, si registrano 84.334 trasformazioni: 62.705 da tempo determinato a tempo indeterminato e 21.629 da apprendistato a tempo indeterminato. 

In aumento i licenziamenti - Per quanto riguarda la fine dei contratti di lavoro, nel secondo trimestre analizzato si sono registrate 2.197.862 cessazioni di rapporti di lavoro, con un calo del 12,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La maggioranza delle cessazioni sono dovute al termine del contratto a tempo determinato (1,43 milioni), ma, rispetto al 2015, sono in aumento le cessazioni dovute a licenziamenti, aumentati del 7,4%. I termini assoluti nel secondo trimestre si sono registrati 221.186 licenziamenti, 15.264 in più rispetto all'anno scorso. 

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