Dalla vespa al poker: la storia d'Italia raccontata dal paniere Istat

Economia

Gianluca De Martino

La Pay Tv è entrata nel paniere Istat nel 2003.
paniere istat

La lista dei beni e dei servizi che nelle varie epoche è stata utilizzata dall'Istituto di statistica per monitorare l'inflazione rappresenta anche una fotografia dei cambiamenti dei costumi e delle abitudini degli italiani. LA TIMELINE

L’Italia appena uscita dalla guerra o l’Italia del baby boom. Il carrello della spesa può raccontare di difficoltà o di momenti floridi per l’economia. Negli ultimi 88 anni nel paniere dell’Istat, l’elenco utilizzato per misurare l’inflazione, hanno infatti trovato posto migliaia di beni e prodotti che raccontano la storia del nostro Paese, dei suoi sogni e delle sue aspirazioni. Dalla Vespa agognata negli anni Sessanta all'auto in condivisione con sconosciuto dei giorni nostri fino all’ultima new entry, i tatuaggi, inseriti nella lista di prodotti del 2016 scalzando un bene che resisteva da quarant’anni, come le cuccette dei treni notturni, praticamente scomparsi dalla circolazione. 

 

Come cambia il paniere Istat nel tempo: guarda la timeline

 

Dall'olio di ricino al poker - L’esordio del paniere dell’Istat avvenne nel 1928, due anni dopo la fondazione dell’Istituto. In piena epoca fascista, accanto a beni di prima necessità come pane, pasta, pesce e carne o alla legna per cucinare, figurava anche l’olio di ricino, usato anche dalle delle camicie nere nei confronti dei dissidenti. Nei vent’anni successivi, racconta l'Istat, gli italiani hanno cominciato a dedicarsi alla cura del corpo: barba e capelli per gli uomini (entrati nel paniere nel 1939), messa in piega e permanente per le donne (1954). I primi elettrodomestici entrano nelle case delle famiglie del baby boom e l’Istat inizia a misurare l’inflazione anche con i prezzi di aspirapolvere e lucidatrice. La corsa a cento all’ora di Gianni Morandi negli anni Sessanta rispecchia il desiderio di libertà degli italiani sulle due ruote di una Vespa o sulle quattro di una Cinquecento. Tra i Settanta e gli Ottanta con il bnessere crescente finiscono nel paniere  anche i vizi privati degli italiani : le riviste erotiche e le carte da poker su tutti.

 

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La rivoluzione digitale – Nel tempo, ovviamente, i consumi tecnologici si sono trasformati: il personal computer nell’86, il walkman e il compact disc nel ’91, e poi la connessione a Internet nel ’99, la prima con l’inconfondibile suono del modem a 56k. L’evoluzione è stata registrata  dall’Istat aggiungendo il computer portatile (2011), l’ebook e il navigatore satellitare mentre  a tavola, secondo il paniere, gli italiani sono stati orientati da scelte di gusto, come la mozzarella di bufala dal 1996, e di comodità, con l’espresso fatto in casa,  quello “buono come al bar”.

 

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