Le stime preliminari dell'Istat: tredici i trimestri consecutivi di mancata crescita. Un andamento che porta l'economia italiana ai livelli del 2000. Intanto cresce il prodotto interno lordo dell'Eurozona (0,2%). Francia sopra le attese (0,3%)
Le cause del calo - Il calo congiunturale, osserva l'Istituto di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura e dell'industria e di un aumento nei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), parzialmente compensato da un apporto positivo della componente estera netta. Il calo è sostanzialmente in linea con le aspettative degli analisti.
Nel III trimestre 2014 #Pil in calo dello 0,1% su II Trimestre e dello 0,4% su base annua (stima preliminare) http://t.co/06HQgLLBw6
— Istat (@istat_it) 14 Novembre 2014
Cresce l'economia di Francia e Germania – Intanto risale il Pil della zona euro e dell'Ue-28: nel terzo trimestre cresce rispettivamente di 0,2% e 0,3%, rispetto al +0,1% e +0,2% del trimestre precedente. Torna a crescere il Pil della Germania: secondo l'istituto di statistica Destatis l'economia è salita dello 0,1%, in linea con le stime degli analisti, dopo la battuta d'arresto (-0,1%) del trimestre precedente. A trainare il Pil la spesa delle famiglie, "aumentata considerevolmente" e il commercio con l'estero. La Francia ha registrato una crescita del Pil dello 0,3%, sopra le attese che parlavano di un aumento limitato allo 0,1%.