Ad aprile, dopo tre cali consecutivi, l’export segna un +0,4 per cento su marzo e un +2 per cento sullo scorso anno. Bene soprattutto gli scambi con l’Ue, con vendite in crescita dalla Polonia alla Germania. In discesa, invece, le importazioni
#commercioestero: rispetto al mese precedente, ad aprile cresce l’export (+0,4%) e cala l’import (-0,6%) http://t.co/rsdo8JMfl6
— Istat (@istat_it) 17 Giugno 2014
Bene vendite verso Ue - L’Istat mette in evidenzia gli aumenti, in termini tendenziali, delle esportazioni verso Polonia (+14,8%), Repubblica Ceca (+14,5%) e Belgio (+8,9%). Fanno bene anche le vendite verso Germania e Spagna (in entrambi i casi +5,6%). Segnano, al contrario, un calo le vendite dirette fuori dai confini dell'Ue (-1,7%), dove pesa la flessione registrata per la Svizzera (-16,4%), controbilanciata dalle performance nei confronti di Stati Uniti (+5,1%) e Giappone (+7,1%). Guardando all'import, l'Istituto mette in evidenza le cadute degli acquisti da paesi Opec (-19,1%) e Russia (-15,7%).
In crescita comparti del Made in Italy - Passando ai settori, risultano in crescita i comparti del Made in Italy, con balzi per abbigliamento (+10,6%) e macchinari (+7,3%). In aumento anche le vendite di mobili (+4,7%). Incrociando paesi e settori, la crescita tendenziale dell'export, spiega l'Istat, deriva per oltre il 30 per cento dall'aumento delle vendite di autoveicoli verso gli Stati Uniti, metalli di base e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) verso la Francia e macchinari e apparecchi verso gli Stati Uniti e la Polonia. Considerando la bilancia commerciale, ad aprile l'Istat registra un avanzo di 3,5 miliardi di euro, in “ampio miglioramento” rispetto all'anno precedente (quando il surplus si fermava a 2 miliardi). E al netto dei prodotti energetici l'attivo arriva a 7 miliardi. Nel complesso dei primi quattro mesi dell'anno, le vendite aumentano del 4,6 per cento, mentre l'import flette del 3,3 per cento.
#commercioestero aprile 2014, il saldo commerciale cresce da +2 mld di aprile 2013 a +3,5 mld http://t.co/rsdo8JMfl6
— Istat (@istat_it) 17 Giugno 2014