Nei primi quattro mesi del 2014 le presenze dei turisti negli hotel del nostro paese hanno segnato un 2,5% in più rispetto all’anno precedente. In aumento anche la clientela italiana. Ma la federazione critica la pressione fiscale “opprimente”
In particolare, sono gli stranieri a dare il maggior contributo all'andamento positivo con un incremento del 4,2%, a conferma che i nostri alberghi continuano ad essere apprezzati, anche grazie ad un buon rapporto qualità-prezzo, mentre la crescita dei turisti italiani è molto inferiore, appena l'1%.
Bocca: Italia prima in Europa per turisti extraeuropei negli alberghi. Ma la concorrenza preme! #trieste2014 pic.twitter.com/ike4jcnjWt
— federalberghi (@federalberghi) 10 Maggio 2014
In aumento anche la clientela italiana - "Dopo anni di cali - evidenzia il presidente degli albergatori italiani Bernabò Bocca - anche la clientela italiana fa segnare un piccolo aumento ( 1%), che ovviamente non è sufficiente a compensare il crollo degli anni precedenti, ma ci induce a non mollare la presa e a confidare nella ripartenza del mercato domestico". "Pur in una congiuntura economica ancora difficilissima - aggiunge Bocca- la domanda interna comincia a manifestare qualche timido segnale di risveglio, anche se il mercato è ben lontano dai livelli che registrava prima della crisi e gli indici di redditività sono purtroppo saldamente attestati sotto i valori del 2007".
Pressione fiscale "opprimente" - Federalberghi sottolinea però come la pressione fiscale per gli alberghi italiani sia "opprimente" e rischi di "uccidere la gallina dalle uova d'oro", cioè le imprese del settore turistico. Bocca fa notare che vi sono "segnali positivi" nel settore che vanno però "incoraggiati e non certo schiacciati sotto il peso di una pressione fiscale opprimente". "Basti pensare alla tassazione sugli immobili alberghieri - prosegue - aumentata in pochi anni del 156% con Imu e Tasi che nel 2014 presenteranno un conto salatissimo, vicino ai 900 milioni di Euro".