Saccomanni: "Ripresa nel 2014, accelererà nel 2015"

Economia
Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco

Secondo il ministro dell'Economia ci sono prospettive positive per la crescita. Ma avverte: "Opportunità a rischio per l'instabilità politica". Ignazio Visco: "Tagliare gli stipendi dei dirigenti delle banche"

Prospettive positive per quanto riguarda l'economia italiana arrivano dalle parole del ministro Fabrizio Saccomanni, intervenuto alla Giornarata mondiale del Risparmi. Secondo il ministro "la crisi globale che ha così gravemente scosso l'economia del nostro Paese è ormai conclusa e si sta riaprendo per l'economia internazionale una fase di crescita che dovrà essere sostenibile, senza ricadere negli errori del passato". Nello specifico, spiega Saccomanni, "si confermano le prospettive di ripresa dell'attività economica nel 2014" (Pil +1,1%) che "si porterà su livelli ancora superiori nel 2015".

Saccomanni: "Opportunità non vada perduta a causa dell'instabilità politica"
- Ma Saccomanni lancia anche un avvertimento.  "L'Italia ha le carte in regola per agganciare questa fase di ripresa e trarne appieno i vantaggi in termini di crescita e di occupazione" spiega, ma aggiunge che "dobbiamo tutti fare in modo che questa opportunità non vada perduta in un clima di perdurante instabilità politica". A chi chiede al governo scelte più radicali, Saccomanni replica con una battuta: "Ci vuole coraggio a fare il ministro dell'Economia in questo Paese. Di tutto mi si può accusare tranne che di questo".

Saccomanni: "Manovra improntata alla prudenza" - "La manovra è improntata alla prudenza, come era necessario per un Paese gravato da un macigno di debito pubblico, ma segna un punto di svolta: sul fronte della pressione fiscale, che scende moderatamente per famiglie e imprese; sul fronte della spesa pubblica, che vede una spinta alle spese di investimento; sul fronte del sostegno alla crescita e alla competitività, attraverso un insieme di misure articolate e complementari", ha aggiunto il ministro.

Visco: "Tagliare gli stipendi dei dirigenti delle banche" - Alla Giornata mondiale del risparmio è intervenuto anche il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, secondo cui "le banche italiane sono state lente e negligenti nel migliorare servizi ed efficienza ma non sono fortemente sottocapitalizzate". Le banche, secondo Visco, devono "proseguire gli sforzi volti a riconquistare il pieno accesso ai mercati internazionali" perché "il ricorso massiccio alla liquidità della banca centrale non può costituire una modalità permanente di finanziamento".
Tra le riforme del sistema bancario sollecitate da Visco, anche un taglio "deciso" dei costi delle banche, incluso il costo del lavoro". Secondo il governatore della Banca d'Italia infatti serve una "qualificante revisione delle remunerazioni dell'alta dirigenza". Anche il presidente Napolitano, nel suo messaggio in occasione della 89ma Giornata Mondiale del Risparmio, sottolinea che, nello sforzo generale per rafforzare le azioni di sostegno all'economia, "non può mancare l'apporto del sistema bancario e finanziario".

Visco: "Avanti con le riforme" - Per quanto riguarda invece la situazione economica del Paese, secondo Visco l'Italia ha "debolezze strutturali a lungo trascurate, amplificate dalla crisi globale e da quella del debito sovrano". Per questo "l'azione di riforma avviata negli ultimi due anni va proseguita con determinazione" per dare "la prospettiva di un paese che sa cambiare".
Per il governatore infatti "il mantenimento dell'equilibrio dei conti pubblici e la prosecuzione dell'azione di riforma a sostegno della crescita, accompagnati da progressi nel processo di completamento dell'Unione europea, potranno migliorare il clima di fiducia e ridurre la percezione dei rischi sugli investimenti nel nostro Paese, permettendo di consolidare la ripresa dell'afflusso di capitali internazionali".
Prudenti le previsioni per l'immediato. Per l'Italia, dice Visco, si attende "un arresto della caduta del Pil nel terzo trimestre e un ritorno a una crescita modesta nel quarto" anche se "l'incertezza resta elevata".

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