Cig a rischio, sindacati: risorse o torniamo in piazza

Economia

Il problema riguarda circa 700mila lavoratori. Servirebbero 2,7 miliardi, solo per il 2013. Fornero: "Nessun decreto". La prossima settimana trattativa con Monti e Grilli

La discussione sul rifinanziamento della cassa integrazione in deroga si sposta a Palazzo Chigi. Una data precisa non è ancora stata stabilita. Ma il ministro del Lavoro Elsa Fornero, accogliendo la proposta del sindacato, ha assicurato alle parti sociali convocate a via Veneto che chiederà al premier Monti e al ministro dell'Economia Vittorio Grilli di fissare un incontro per i primi giorni della prossima settimana. Al tavolo parteciperanno le parti sociali e le Regioni.

Servono almeno 2,3 miliardi di euro - Il ministro, in precedenza, aveva gelato le aspettative dei sindacati: "Il nostro è un governo in scadenza. Non facciamo decreti", aveva dichiarato alle parti sociali riunite al ministero sul rifinanziamento della Cig in deroga, circa l'ipotesi di un intervento straordinario per individuare le risorse necessarie. Chi ha partecipato al vertice ha anche riferito che, stando alle stime della Fornero, "lo scenario di crisi e l'esperienza dello scorso anno ci indicano che la spesa non sarà più bassa del 2012", quando le risorse per la cigd furono pari a 2,3 miliardi di euro. Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha aggiunto, in un'audizione, che il Parlamento potrebbe occuparsi della cigd anche attraverso il provvedimento che sblocca i debiti della p.a.: "Lo può fare, non penso che il modo sia usare la copertura delle spese in conto capitale per la cig, ma se si trovano le coperture ben vengano".

Coinvolti 700mila lavoratori - Secondo le stime di Camusso, Bonanni, Angeletti e Centrella, il problema riguarda circa 700mila lavoratrici e lavoratori, per i quali è necessario trovare per il 2013, in base alle proiezioni elaborate dalle Regioni nei primi mesi dell'anno, una cifra ulteriore tra i 1.400 e 1.700 milioni di euro. In particolare per la Cgil servirebbero solo per il 2013 2,7 miliardi. E così, in modo compatto, Cgil Cisl e Uil hanno oggi fatto sentire la loro voce.
I sindacati prima hanno incontrato i presidenti di Camera e Senato, poi hanno partecipato alla manifestazione per il lavoro davanti al Parlamento. E si dichiarano pronti a mettere in campo nuove iniziative di protesta nel mese di maggio nel caso in cui non dovessero arrivare risposte dal Governo e dal Parlamento. Circa la data di un'eventuale mobilitazione, per la quale circola voce possa essere già in preparazione per il prossimo 11 maggio, Camusso ha voluto precisare: "Adesso siamo impegnati nella preparazione del primo maggio. Prenderemo insieme tutte le iniziative necessarie sulla base delle risposte che arriveranno".

Sostegno da Boldrini e Grasso - Dopo l'incontro con i sindacati, il presidente della Camera Laura Boldrini ha fatto sapere di aver assicurato loro "tutto il mio sostegno. Condivido le vostre preoccupazioni, perché so quanto sia pesante la crisi che colpisce il mondo del lavoro", ha detto garantendo che "la Camera, attraverso la Commissione speciale, è in grado di esaminare con assoluta tempestività qualunque provvedimento di urgenza che dovesse venire dal governo o dai gruppi parlamentari". E il presidente del Senato Pietro Grasso ha affermato: "Non può che trovarci sensibili il grido di dolore che viene dal Paese e dai lavoratori in questo momento così drammatico".

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