La mappa delle startup italiane. Torino è la capitale

Economia
La mappa delle start-up italiane
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Secondo i dati rilasciati da Infocamere, il capoluogo piemontese guida la classifica delle province con il maggior numero di imprese ad alto valore tecnologico. A parte poche eccezioni, Centro e Sud Italia sono ancora lontani. Guarda la MAPPA

di Nicola Bruno

453. E' il numero delle prime società registrate al Registro delle Imprese con l'obiettivo di sviluppare "prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico". Così viene definita una startup dal Decreto Crescita 2.0, il provvedimento promosso dal Ministero per lo Sviluppo Economico per sostenere le iniziative di business innovativo (qui una sintesi). Dopo la conversione in legge dello scorso 19 dicembre, è stata creata una sezione speciale del Registro delle Imprese. L'elenco viene aggiornato ogni 15 giorni da Infocamere e permette di visualizzare non solo il numero di startup costituende o costituite da non oltre 48 mesi, ma anche i settori in cui sono più attive e la loro distribuzione geografica.

I dati - Secondo gli ultimi dati aggiornati al 25 Marzo 2013, sono 453 le startup iscritte fino ad ora. "Si tratta senza dubbio di un segnale incoraggiante. E' la prova che il meccanismo sta iniziando a funzionare, anche se c'è bisogno ancora di tempo perché le informazioni circolino tra gli interessati", spiega a Sky.it Alessandro Fusacchia, consigliere del Ministro Corrado Passera.
Il settore in cui la maggior parte delle neo-startup italiane è più attivo è quello dei servizi (325), seguito da industria e artigianato (90), commercio (11), turismo (3) e agricoltura (1). L'attività principale resta legata al mondo digitale: 120 società producono software e consulenza informatica, 97 sono attive nella ricerca scientifica, 34 nell'attività degli studi di architettura. Ancora poche iniziative, invece, in ambito editoriale (4), turistico (3) ed educativo (3).
Ma i dati più interessanti diffusi da Infocamere sono senza dubbio quelli relativi alla distribuzione geografica delle startup. A guidare la classifica della province con più imprese innovative è Torino (53), che precede di molte lunghezze Milano (31) e Roma (24). A seguire ci sono Padova (24), Trento (23), Bologna (17) e Genova (16). Anche qui si conferma, quindi, un forte divario tra Nord e resto del paese, con intere province e regioni (è il caso del Molise) ancora del tutto assenti.

Più incentivi?
- "E' ancora troppo presto per fare una valutazione", spiega a Sky.it Michele Costabile, docente di Marketing e Management alla Luiss di Roma e vice-presidente di Principia SGR, azienda di venture capital. "Allo stesso tempo, però, possiamo dire che questi dati per ora sono inferiori al numero effettivo di startup presenti in Italia". Secondo una stima effettuata da Costabile, in Italia sono attive 2-3 mila startup. "Il fatto che fino ad ora ne risultino registrate solo un quinto conferma che ancora non ci sono forti incentivi a registrarsi". Tra le misure previste dal decreto Crescita ci sono oneri ridotti per l'avvio delle attività, normative facilitate per la gestione dei rapporti di lavoro e sul fronte del diritto fallimentare. Presto poi dovrebbe essere approvato un decreto che introduce incentivi fiscali a favore di chi investe nel capitale di startup innovative. Insomma, la situazione è ancora in movimento, come ricorda Fusacchia: "I numeri attuali non sono una fotografia delle imprese innovative esistenti nel paese. Siamo solo all'inizio di un processo che ci auguriamo porti a numeri molto più importanti".

Distribuzione geografica - A guardare meglio la mappa con la distribuzione delle startup (LA MAPPA) si può comunque provare a spiegare perché alcune aree riescono a essere più innovative di altre. "Il fatto che Torino sia prima - spiega Michele Costabile - conferma l'esistenza di un eccellente sistema universitario (a cominciare dal Politecnico di Torino) che si è saputo coordinare con le istituzioni (Comune e Regione hanno fatto molto). E' invece dovuta maggiormente all'attivismo di soggetti privati la forte presenza di startup in Veneto: qui i grandi gruppi industriali hanno investito già prima della bolla in imprese innovative". A Trento hanno giocato un forte ruolo le scelte strategiche della Provincia Autonoma: "Oggi Trento è la provincia italiana con la più alta densità di ricercatori applicati. C'è uno Science Park che, dopo quello di Trieste, è uno dei migliori in Italia", continua Costabile. Andando più a sud, invece, la situazione è meno incoraggiante. "Si vede il numero delle startup crescere soprattutto laddove c'è un buon ecosistema universitario: è il caso di Lecce, Cosenza, Palermo, Cagliari e Sassari. Nel Mezzogiorno, poi, un ruolo importante è stato giocato da HT Sud, uno dei primi "fondi dei fondi" istituiti in Italia, che ha permesso di finanziare oltre 40 startup innovative nel periodo 2009-2013".

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