G20, Monti: “Dieci giorni per decidere”

Economia
Barack Obama e, sullo sfondo, Angela Merkel

L'Fmi incassa 456 miliardi di dollari, 20 più del previsto per le difese anticrisi. Lagarde: "Raddoppiata la nostra capacità di prestito". Salta il vertice notturno tra Obama e i leader europei

E' un G20 che si impegna per la crescita quello che emerge dal vertice di Los Cabos, in Messico, nonostante qualche incidente di percorso, come il vertice notturno tra Barack Obama e i leader della Ue, saltato senza apparenti motivi e sintomo, forse, di una tensione crescente tra Stati Uniti e Germania. Secondo le prime anticipazioni del documento finale, i leader delle 20 economie più forti del pianeta si impegneranno per "un piano di azione per la crescita e i posti di lavoro". E in questa linea va anche letto l'aumento delle risorse messe a disposizione del Fondo Monetario Internazionale per il suo piano anti-crisi.
Intanto il premier italiano Mario Monti scandisce la tabella di marcia dei leader europei nella definizione di una soluzione alla crisi dell'Eurozona. Parlando con i giornalisti a margine dei lavori del G20, il presidente del Consiglio ha detto: "Le decisioni le avremo nei prossimi 10 giorni, e l'avvicinamento a queste decisioni nei prossimi 4, quando ci incontreremo a Roma noi quattro". Il riferimento è al vertice del 22 giugno, con Hollande, Merkel e Rajoy.

456 miliardi all'Fmi
- L'Fmi incassa più del previsto, 456 miliardi di dollari, oltre i 430 previsti, per rafforzare le difese globali anti-crisi. I Brics, i cinque paesi dalle economie emergenti, si impegnano a versare 75 miliardi di dollari (Brasile, Russia e India si impegnano a 10 miliardi di dollari ciascuno, la Cina a 43 miliardi di dollari e il Sud Africa a 2 miliardi di dollari). Gli Stati Uniti, per motivi politici, non partecipano al rafforzamento delle difese del Fmi. Le risorse - afferma il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde - raddoppiano quasi la capacità di prestiti del Fondo. "Queste risorse saranno rese disponibili per prevenire e risolvere crisi. Saranno prelevate solo se sarà necessario come seconda linea di difesa dopo le risorse già disponibili. Se prelevate saranno restituite con gli interessi".

Salta l'incontro Obama - Ue - Dall'altra parte però salta a sorpresa, l'attesissimo vertice tra i leader Ue presenti al G20 avrebbero dovuto avere nella serata messicana con il presidente Usa Barack Obama sulla crisi dell'eurozona anche alla luce del voto in Grecia. Mentre si attendeva qualche notizia sull'esito del colloquio è rimbalzata infatti la notizia che quell'incontro è stato "cancellato", come fanno sapere fonti della Casa Bianca. Nessuna motivazione specifica o ufficiale ma solo un vago riferimento al fatto che Obama avrà l'occasione di vedere i colleghi europei oggi, nella seconda giornata di lavori, insieme ad altri incontri a margine del G20. E se c'è chi spiega la cancellazione con il prolungarsi della cena e della discussione sull'Europa con tutti i leader, nel formato a 20, sono in molti a scommettere che dietro il mancato appuntamento ci siano le tensioni emerse nelle ultime ore tra le due sponde dell'Atlantico. Con una Merkel accerchiata. Ancor di più dopo il voto in Grecia che non ha placato le turbolenze sui mercati, rendendo il clima più teso e rilanciando più che mai la necessità di misure da prendere in fretta. Misure che rappresentino davvero una svolta, in grado di ridare credibilità all'euro e fare ripartire l'economia del vecchio Continente. Con una ricetta difficile da mettere a punto, proprio per la distanza delle posizioni tra Berlino e le altre capitali europee. La cancelliera Merekel continua infatti a dire no agli euerobond e a qualsiasi forma di mutualizzazione del debito. Senza contare la linea dura che Frau Angela mantiene nei confronti di Atene, rinviando al mittente qualsiasi ipotesi di dilazione degli impegni presi dalla Grecia.

Incontro Obama Merkel
- Una linea in totale controtendenza con quella di Barack Obama, che prima della cena  ha voluto un incontro a due. Un faccia a faccia durato 45 minuti e coperto dal piu' stretto riserbo. Ma non e' difficile ipotizzare che per la Merkel siano stati tre quarti d'ora di tensione, con il presidente americano piu' che mai in pressing sull'Europa. Un'Europa quella sbarcata a Los Cabos che e' pronta a confrontarsi con il resto del mondo per trovare una soluzione ad una  crisi che riguarda tutti. Ma che rivendica l'autonomia e il diritto delle proprie decisioni. Non disposta ad essere messa all'angolo. Come ha sottolineato con determinazione Barroso. "Non siamo qui per prendere lezioni di democrazia o di gestione dell'economia". Stanotte nessuno parla ma c'e' chi ipotizza che dietro la cancellazione dell'incontro con Obama ci possa essere anche questo.

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