Un rapporto condotto dall’Istituto nazionale di statistica insieme all’Inps e riferito al 2010, evidenzia inoltre che per 2,4 milioni di italiani le prestazioni non superano i 500 euro al mese. Si riduce anche l’impatto della spesa previdenziale sul Pil
Nel 2010 quasi la metà dei pensionati, 7,6 milioni, il 45,4% del totale, ha ricevuto pensioni (una o più prestazioni) per un importo medio totale mensile inferiore a 1.000 euro. E' quanto emerge dalla rilevazione condotta dall'Istat insieme all'Inps. Per 2,4 milioni (14,4%) le prestazioni non superano i 500 euro. Nel 2010 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche, pari a 258,5 miliardi di euro, è aumentata dell'1,9% rispetto all'anno precedente; in diminuzione, invece, risulta la sua incidenza sul Pil (16,64% a fronte di un valore di 16,69% registrato nel 2009).
Secondo il rapporto condotto dall’Istat con l’Inps nel 2010 sono state erogate in Italia 23,8 milioni di prestazioni pensionistiche con un importo medio per prestazione pari a 10.877 euro. Di queste, il 47,9% è erogato al Nord mentre nelle Regioni del Centro è erogato il 20,5% dei trattamenti e il 31,6% al Sud. In totale i pensionati sono 16,7 milioni e percepiscono in media 15.471 euro all'anno. Circa due terzi dei pensionati infatti ha una sola pensione mentre un terzo ne ha più di una. Il 29,1 % dei pensionati ha inoltre un'età inferiore ai 65 anni, il 25,6% dei pensionati ha un'età compresa tra 40 e 64 anni e il 3,5% ha meno di 40 anni. Ne consegue che il 70,9% dei pensionati ha più di 64 anni.
L’Istat ha diffuso anche i dati sulla fiducia delle imprese. Ad aprile l'indice destagionalizzato del clima di fiducia del settore manifatturiero è sceso a 89,5 dal 91,1 di marzo. Si tratta del livello più basso da ottobre 2009. In particolare, i saldi dei giudizi sugli ordini e sul livello delle scorte di magazzino rimangono invariati, mentre le attese di produzione peggiorano. Quanto alla fiducia delle imprese di costruzione, ad aprile l'indice sale a 82,9 da 81,8 di marzo. Ad aprile l'indice destagionalizzato del clima di fiducia scende sia nelle imprese dei servizi sia in quella del commercio al dettaglio. Il calo più netto si registra per i servizi al mercato (a 76,0 da 82,2), mentre la diminuzione è stata più lieve per il commercio al dettaglio (a 81,8 da 83,8). Tornando al settore manifatturiero, nel comparto della produzione di beni strumentali l'indice scende da 89,1 a 87,1, in quello dei beni di consumo da 94,0 a 93,3 e in quello dei beni intermedi da 89,5 a 87,7.
Inoltre, secondo le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva, nel primo trimestre 2012 il grado di utilizzo degli impianti scende al 70% contro il 70,5% del quarto trimestre 2011; la durata della produzione assicurata sulla base dell'attuale portafoglio ordini scende da 3,1 a 3 mesi. Nel primo trimestre, fa sapere sempre l'Istat, la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all'attività produttiva sale dal 44% al 52%. In particolare, cresce l'incidenza di operatori che segnalano quali ostacoli principali l'insufficienza della domanda e i vincoli finanziari. Nelle costruzioni, invece, migliorano i giudizi sugli ordini e/o sui piani di costruzione, mentre peggiorano le attese sull'occupazione.
Secondo il rapporto condotto dall’Istat con l’Inps nel 2010 sono state erogate in Italia 23,8 milioni di prestazioni pensionistiche con un importo medio per prestazione pari a 10.877 euro. Di queste, il 47,9% è erogato al Nord mentre nelle Regioni del Centro è erogato il 20,5% dei trattamenti e il 31,6% al Sud. In totale i pensionati sono 16,7 milioni e percepiscono in media 15.471 euro all'anno. Circa due terzi dei pensionati infatti ha una sola pensione mentre un terzo ne ha più di una. Il 29,1 % dei pensionati ha inoltre un'età inferiore ai 65 anni, il 25,6% dei pensionati ha un'età compresa tra 40 e 64 anni e il 3,5% ha meno di 40 anni. Ne consegue che il 70,9% dei pensionati ha più di 64 anni.
L’Istat ha diffuso anche i dati sulla fiducia delle imprese. Ad aprile l'indice destagionalizzato del clima di fiducia del settore manifatturiero è sceso a 89,5 dal 91,1 di marzo. Si tratta del livello più basso da ottobre 2009. In particolare, i saldi dei giudizi sugli ordini e sul livello delle scorte di magazzino rimangono invariati, mentre le attese di produzione peggiorano. Quanto alla fiducia delle imprese di costruzione, ad aprile l'indice sale a 82,9 da 81,8 di marzo. Ad aprile l'indice destagionalizzato del clima di fiducia scende sia nelle imprese dei servizi sia in quella del commercio al dettaglio. Il calo più netto si registra per i servizi al mercato (a 76,0 da 82,2), mentre la diminuzione è stata più lieve per il commercio al dettaglio (a 81,8 da 83,8). Tornando al settore manifatturiero, nel comparto della produzione di beni strumentali l'indice scende da 89,1 a 87,1, in quello dei beni di consumo da 94,0 a 93,3 e in quello dei beni intermedi da 89,5 a 87,7.
Inoltre, secondo le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva, nel primo trimestre 2012 il grado di utilizzo degli impianti scende al 70% contro il 70,5% del quarto trimestre 2011; la durata della produzione assicurata sulla base dell'attuale portafoglio ordini scende da 3,1 a 3 mesi. Nel primo trimestre, fa sapere sempre l'Istat, la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all'attività produttiva sale dal 44% al 52%. In particolare, cresce l'incidenza di operatori che segnalano quali ostacoli principali l'insufficienza della domanda e i vincoli finanziari. Nelle costruzioni, invece, migliorano i giudizi sugli ordini e/o sui piani di costruzione, mentre peggiorano le attese sull'occupazione.