Crisi, dall’Ue via libera all’aumento del fondo salva-Stati

Economia

I ministri dell’Eurozona hanno deciso che la capacità sarà portata da 500 a 800 miliardi di euro. Intanto, il premier Mario Monti annuncia: “Tra qualche anno sarà possibile arrivare all’istituzione degli Eurobond”

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La capacità del fondo salva-Stati sarà portata da 500 a 800 miliardi di euro. E' quanto hanno deciso i ministri della zona Euro. Nel dettaglio: 500 è la dotazione del fondo permanente Esm, attivo da luglio 2012, a cui vengono sommati 200 miliardi del fondo temporaneo Efsf, in scadenza a luglio 2013, ma che resteranno disponibili anche successivamente. Ad essi si sommano poi circa 100 miliardi del fondo di stabilità Ue, già impiegati per i prestiti a Grecia, Irlanda e Portogallo "L'aumento fino a 800 miliardi del fondo salva stati è una buona notizia che va nella direzione di una maggiore responsabilità e di un forte raccordo delle politiche finanziarie comuni. Noi abbiamo sempre sostenuto che si deve arrivare ad almeno 1000 miliardi. Comunque questo è un passo avanti che, con un maggior coordinamento delle politiche economiche e fiscali, da cui però siamo ancora lontani, ci avvicina al tempo in cui saranno adottati gli Eurobond". Lo dichiara in una nota il coordinatore delle commissioni economiche del gruppo Pd, Francesco Boccia

Sugli Eurobond è intervenuto oggi, venerdì 30 marzo, il presidente del Consiglio Mario Monti che, in un’intervista all'Asahi Shimbun, ha detto che “tra qualche anno sarà possibile arrivare all'istituzione degli Eurobond" e consentire ai paesi di Eurolandia di reperire fondi con uno strumento comune. A seguito della crisi, il processo europeo di integrazione finanziaria ed economica accelererà. I paesi UE hanno firmato un accordo sul risanamento del bilancio pubblico che permette di evitare future crisi del debito e hanno deciso di inserire nella propria Costituzione obiettivi di contenimento del deficit di bilancio. Secondo Monti, è "un aspetto importante sulla via dell' integrazione", mentre, quanto al rafforzamento della disciplina finanziaria nell'Ue, "la situazione della finanza pubblica è migliorata grazie al patto di bilancio siglato dai governi europei che ora devono rispettare una disciplina più rigorosa. Nel caso dell'Italia abbiamo preso i provvedimenti necessari per arrivare al pareggio di bilancio entro il prossimo anno". Sul fiscal compact, "due anni fa abbiamo creato un sistema per cui i paesi membri dell'UE, prima di presentare il progetto di legge di bilancio ai rispettivi parlamenti, lo devono presentare all'UE per verificare che sia compatibile con i parametri concordati con gli altri paesi membri. Credo che tra qualche anno sarà possibile - rileva il premier - istituire gli Eurobond e che questi diverranno, dal punto di vista finanziario il prodotto simbolo dell'integrazione fiscale".

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