G20, Sarkozy: "Ho fiducia nell'economia italiana"

Economia

A conclusione della prima giornata del G20 il presidente francese sottolinea che il governo di Roma deve ora attuare le misure decise. Washington avverte: "I rischi maggiori da Italia e Spagna"

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Si conclude la prima giornata del G20 di Cannes e Nicolas Sarkozy, in conferenza stampa rinnova la sua fiducia nell'economia italiana. "E' una delle più forti del mondo" spiega il presidente francese, aggiungendo che si tratta della "terza economia d'Europa, forse la 7/a 8/a nel mondo ed ha una grande tradizione di imprenditori". "Il presidente Silvio Berlusconi - continua Sarkozy - ci ha riferito oggi i risultati della riunione del governo italiano. Ne abbiamo preso atto con interesse, ma anche lui sa che la questione non è il contenuto del pacchetto ma se sarà applicato".

Dalla Merkel è arrivato invece un duro avvertimento per la Grecia. "L'importante - ha sottolineato la cancelliera - è che ci sia presto un sì per le decisioni del 27 ottobre. Quello che abbiamo detto ieri resta valido: la sesta tranche del prestito alla Grecia non sarà versata se non adotta il piano europeo". La Merkel ha poi aggiunto che "l'Italia e la Spagna devono andare avanti con l'attuazione delle riforme economiche"

Pressing sull'Italia - Da parte sua Silvio Berlusconi che è arrivato in Francia senza un decreto legge, ma con un maxiemendamento al ddl di stabilità che recepisce le misure indicate nella lettera alla Ue, ha ribadito che i fondamentali italiani sono solidi. Ha ricordato che, nonostante il cambio sfavorevole, l'export è aumentato del 17% dall'inizio dell'anno. Il problema dell'Italia, ha spiegato il premier, è il debito, che è sempre stato onorato. Nell'illustrare ai partner Ue i contenuti del maxiemendamento il premier ha ricordato la determinazione italiana al raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013 e la riduzione del rapporto debito/Pil a partire dal 2012.
Sempre da Cannes però sono arrivate le parole di Ben Rhodes, viceconsigliere alla sicurezza di Obama: "I rischi maggiori in Europa - ha detto - riguardano paesi come Italia e Spagna e per evitare il contagio occorre 'una barriera antincendio'".

La tassa sulle transazioni - Il vertice si è aperto con un incontro bilaterale tra Francia e Usa al termine del quale i presidenti Obama e Sarkozy hanno dunque annunciato di aver raggiunto un "punto comune" sull'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie. Una misura che potrebbe essere inserita nel comunicato finale del G20. Fino a oggi Washington si era detta sempre fortemente contraria all'ipotesi. L'Europa, ha aggiunto il presidente Usa, "ha compiuto importanti passi in avanti per risolvere la crisi finanziaria". Con una battuta Obama ha poi pubblicamente fatto gli auguri a Sarkozy per la nascita della figlia: "sono convinto che abbia ereditato la bellezza della madre e non del padre e credo che sia una cosa eccellente" (GUARDA IL VIDEO).

I sostenitori della tassa -
A chiedere l'introduzione di una tassa sono anche diverse organizzazioni non governative presenti al vertice. Come la Fondazione Bill Gates e l'organizzazione Tearfund secondo cui gli introiti globali della "Tobin tax" potrebbero arrivare a 400 miliardi di dollari.
Il sostegno alla misura arriva anche dall'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams. In un articolo pubblicato sulla pagina delle opinioni del Financial Times il capo spirituale della Chiesa di Inghilterra ha chiesto al primo ministro David Cameron di adottare l'imposta che piace anche al Vaticano e al ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble: un modo "specifico", ha scritto Williams, per dare risposta all"'agenda morale" dei manifestanti anti-capitalismo che da oltre due settimane si sono accampati sul sagrato della Cattedrale di St. Paul.

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