Crisi, Frattini attacca l'asse Parigi-Berlino

Economia

"Una situazione globale non si risolve con incontri bilaterali" dice il ministro degli Esteri dopo il vertice Merkel-Sarkozy. I francesi assicurano: "Non c’è alcun direttorio". I tedeschi: "Siamo le economie più grandi". Rinviato vertice Ue sulla Grecia

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Basta con l'asse franco-tedesco perché "una situazione globale non si risolve con assi bilaterali" e basta con ritardi e rinvii, perché possono condurre al fallimento della Grecia con effetti devastanti per tutta la Ue. Da Lussemburgo, il capo della diplomazia italiana Franco Frattini alza la voce contro l'asse Merkel-Sarkozy, rilanciato dal vertice di Berlino di domenica, scatenando le reazioni dei francesi e dei tedeschi. Più conciliante quella di Parigi, che si limita ad affermare che non esiste alcun Direttorio; più velenosa quella di Berlino che sottolinea la grandezza delle due economie per giustificare un ruolo maggiore nello scenario delle misure anti-crisi.

Al centro della polemica, una questione non nuova: chi decide nella Ue?  La crisi del debito sovrano rischia così di avere un primo effetto domino mettendo a dura prova l'unità politica e le relazioni diplomatiche nella Ue."Francamente, di tutto l'incontro di ieri (domenica, ndr) non siamo riusciti a comprendere quale sia stato il succo: non c'era un'agenda dichiarata, ma non sappiamo neanche se c'era un'agenda sostanziale", ha detto Frattini. "Sarebbe molto meglio rilanciare un metodo realmente comunitario, che faccia sedere tutti i Paesi membri intorno al tavolo del Consiglio senza perdere tutto questo tempo, rischiando di far fallire la Grecia", ha ammonito il titolare della Farnesina.

Da parte francese, sono giunte rassicurazioni. "La Francia e la Germania non hanno nessuna vocazione ad essere il Direttorio della Ue e non agiscono contro gli altri Stati membri": hanno dichiarano fonti diplomatiche francesi all'Ansa. "Noi discutiamo con i nostri amici tedeschi le soluzioni che ci sembrano più opportune, ma non imponiamo agli altri le soluzioni a due", hanno precisato le fonti.
Più netta la reazione giunta da Berlino: "Germania e Francia sono le economie nazionali più grandi dell'Eurozona. E hanno una responsabilita' particolare per il futuro dell'Europa e della moneta unica", ha detto una fonte del ministero degli Esteri tedesco. "Tedeschi e francesi per questo motivo portano avanti un dialogo stretto sul futuro assetto dell'eurozona. Questo dialogo non esclude nessuno", ha continuato la fonte. "Le decisioni importanti sul percorso da seguire saranno prese dopo, col consenso di tutti i partner europei e naturalmente anche assieme ai nostri partner in Italia".

Mentre Frattini dava voce alla frustrazione italiana, da Bruxelles il presidente del Consiglio Ue Herman van Rompuy - la cui nomina è stata fortemente voluta da Merkel e Sarkozy - annunciava su Twitter il rinvio del Vertice Ue che dovrà finalizzare la risposta per salvare Grecia ed euro: si terrà il 23 anziché il 17 e il 18 ottobre. E' la prima volta che un summit dei 27 viene rinviato. E che il rinvio sia stato annunciato il giorno dopo l'incontro di Berlino, non è una semplice coincidenza. "Ci serve piu' tempo per finalizzare la strategia complessiva sulla crisi del debito sovrano nell'Eurozona", ha spiegato van Rompuy. In particolare, "sono necessari ulteriori elementi per risolvere il caso Grecia, la ricapitalizzazione delle banche e l'aumentata efficienza del meccanismo di stabilizzazione Efsf (il fondo salva Stati)", ha precisato il presidente del Consiglio.

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