Viaggi del Ventaglio, centinaia di denunce

Economia
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Il fallimento della società turistica venerdì scorso ha lasciato a terra molti viaggiatori. Che ora ricorrono alla giustizia. L'azienda aveva un buco di quasi 200 milioni di euro

Passano al contrattacco i clienti della società I viaggi del ventaglio dichiarata fallita venerdì scorso, dal tribunale di Milano. Sono già centinaia le denunce di piccoli creditori che avevano prenotato un viaggio con l'azienda e se lo sono visto annullare a causa del disastro finanziario che ha travolto l'agenzia. Per il momento, il pm Lugi Orsi, che aveva chiesto il fallimento, non ha aperto un'indagine penale; solo dopo lo studio delle carte che attestano le difficoltà in cui versava la società da molto tempo, valuterà se vi sono ipotesi di reato. Per quanto riguarda la possibilità di continuare a prenotare viaggi attraverso il sito web, segnalata da alcuni organi di informazione, dagli ambienti giudiziari si fa rilevare che il curatore, che si occuperà di gestire i postumi del crack, avrà la possibilità di far continuare le attività del gruppo.

I Viaggi del Ventaglio è stato dichiarato fallito dal tribunale di Milano venerdì 15 luglio, accogliendo la richiesta del pm Orsi. La società, attiva nel settore dei viaggi, era schiacciata da un buco di circa 200 milioni. I debiti di natura commerciale verso i fornitori del Gruppo ammontavano a 140,1 milioni di euro. A questi si aggiungevano 3,3 milioni di debiti verso i dipendenti, 3,1 milioni di natura tributaria delle società italiane del gruppo e 1,2 delle società estere. I debiti di natura previdenziale delle sole società italiane erano pari a 4,3 milioni di euro.

Le società consolidate del gruppo avevano inoltre ricevuto solleciti di pagamento per 18 milioni di euro e ingiunzioni per circa 17,9 milioni, atti esecutivi per 11,1 milioni e pignoramenti per 4,8 milioni. Sul fronte della posizione finanziaria netta consolidata risultava pari a -17,1 milioni, mentre quella della capogruppoì ammontava a -8,4 milioni. Il 14 settembre 2009 dai conti dei primi nove mesi dell'anno era emersa una perdita netta consolidata delle attività in funzionamento di 26,8 milioni, il risultato della capogruppo e patrimonio netto erano negativi per 12,8 e 5,3 milioni. La società si veniva a trovare nelle condizioni prevista dall'articolo 2447 del codice civile (riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale).

Il giorno successivo arrivava una nota di Borsa italiana che ne determinava la sospensione a tempo indeterminato. Fallita a ottobre 2009 la trattativa per l'acquisizione di Viaggi del ventaglio da parte di Poligest, la società ha valutato prima se chiedere l'ammissione alla procedura concorsuale e affittare l'azienda e per poi stabilire un advisor per la procedura di ristrutturazione. A gennaio è arrivata infine la nomina di un collegio di liquidatori presieduto da Franco Tatò e la presentazione della domanda di concordato preventivo con ristrutturazione.

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