Mentre sembrano aprirsi spiragli dalla Germania dopo le dichiarazioni della cancelliera Angela Merkel, rimbalza il problema sollevato dal ministro ellenico delle Finanze. Entro il 19 maggio Atene deve far fronte a un rimborso ingente d'obbligazioni
Potrebbe non essere sufficiente la somma promessa alla Grecia dal Fondo Monetario Internazionale per risollevare la sua economia in crisi. Ad Atene servono, infatti, 9 miliardi di euro entro il prossimo 19 maggio, per far fronte alle obbligazioni in scadenza a fronte di condizioni di mercato "proibitive". A rilevarlo il ministro ellenico delle Finanze ellenico Georges Papacostantinou. Oltre all'intervento dell'Fmi si rende dunque maggiormente necessario quello dell'Unione europea, di cui non pochi Stati membri, come Italia, Francia, Olanda e Spagna, condividono l'idea che un indebolimento dell'economia del Paese potrebbe avere un effetto domino in tutta la zona euro. Posizione questa, che ha portato nelle ultime ore anche la cancelliera tedesca Angela Merkel a posizioni meno intransigenti. La Germania non farà sconti al premier Georges Papandreou, ma ritiene che la sua uscita dall'area euro "non è un'opzione da prendere in considerazione".
Nel frattempo un sondaggio diffuso dalla rete tv Mega ha rivelato che la stragrande maggioranza dei Greci è contraria all'intervento del Fondo monetario internazionale per far fronte alla crisi, ma mantiene salda la fiducia nel premier Papandreou e nel Pasok, il partito di governo. Secondo l'inchiesta il 70,2% degli intervistati è dell'opinione che il coinvolgimento dell'Fmi sia negativo per la Grecia e il 60,9% è contrario alla decisione dell'esecutivo socialista di mettere in moto gli aiuti internazionali. Il 67,4% teme disordini sociali.
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