L'intervento del governatore di Bankitalia: il divario tra Nord e Sud resta "ampio" e in alcuni settori, dall'istruzione alla sanità, le differenze sono "allarmanti". Sull'economia "pesa la criminalità". Napolitano: tutti abbiamo bisogno del Mezzogiorno
Il divario tra Nord e Sud resta "ampio" e in alcuni settori, dall'istruzione alla sanità, le differenze sono "allarmanti". È il nuovo richiamo sulla questione meridionale che il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ha lanciato nel corso di un convegno sul Mezzogiorno a palazzo Koch, davanti al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Sull'economia del Sud "grava il peso della criminalità organizzata" che "infiltra le pubbliche amministrazioni, inquina la fiducia tra i cittadini, ostacola il funzionamento del libero mercato concorrenziale, accresce i costi della vita economica e civile" ha affermato il Governatore di Bankitalia.
"Il divario - ha detto Draghi - tra il Sud e il Centro-nord nei servizi essenziali per i cittadini e le imprese rimane ampio. Le analisi che presentiamo oggi rivelano scarti allarmanti di qualità fra Centro-nord e Mezzogiorno nell'istruzione, nella giustizia civile, nella sanità, negli asili, nell'assistenza sociale, nel trasporto locale, nella gestione dei rifiuti, nella distribuzione idrica".
"In più casi, emblematico è quello della sanità - ha aggiunto il governatore - il divario deriva chiaramente dalla minore efficienza del servizio reso, non da una carenza di spesa. Svolgere un'attività produttiva in Italia è spesso più difficile che altrove, anche per la minore efficacia della Pubblica amministrazione; nel Mezzogiorno queste difficoltà si accentuano".
"Da lungo tempo - ha spiegato Draghi - i risultati economici del Mezzogiorno sono deludenti. Il divario di Pil pro capite rispetto al Centro-nord è rimasto sostanzialmente immutato per trenta anni: nel 2008 era pari a circa 40 punti percentuali. Il Sud - ha sottolineato - in cui vive un terzo degli italiani, produce un quarto del prodotto nazionale lordo; rimane il territorio arretrato più esteso e più popoloso dell'area euro".
"E' essenziale dare attenzione alle ricadute nel Mezzogiorno delle politiche nazionali": lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lasciando la Banca d'Italia dopo il convegno "Il Mezzogiorno e la politica economica dell'Italia".
"Condivido pienamente - spiega Napolitano - l'affermazione fondamentale del governatore Draghi: abbiamo tutti bisogno dello sviluppo del Mezzogiorno. Tutte la parti del Paese, e quindi anche il Nord, hanno bisogno che il Mezzogiorno si sviluppi se vogliamo avere un recupero ed un rilancio dell'economia italiana nel suo complesso, una crescita piu' sostenuta nel prossimo avvenire".
Sull'economia del Sud "grava il peso della criminalità organizzata" che "infiltra le pubbliche amministrazioni, inquina la fiducia tra i cittadini, ostacola il funzionamento del libero mercato concorrenziale, accresce i costi della vita economica e civile" ha affermato il Governatore di Bankitalia.
"Il divario - ha detto Draghi - tra il Sud e il Centro-nord nei servizi essenziali per i cittadini e le imprese rimane ampio. Le analisi che presentiamo oggi rivelano scarti allarmanti di qualità fra Centro-nord e Mezzogiorno nell'istruzione, nella giustizia civile, nella sanità, negli asili, nell'assistenza sociale, nel trasporto locale, nella gestione dei rifiuti, nella distribuzione idrica".
"In più casi, emblematico è quello della sanità - ha aggiunto il governatore - il divario deriva chiaramente dalla minore efficienza del servizio reso, non da una carenza di spesa. Svolgere un'attività produttiva in Italia è spesso più difficile che altrove, anche per la minore efficacia della Pubblica amministrazione; nel Mezzogiorno queste difficoltà si accentuano".
"Da lungo tempo - ha spiegato Draghi - i risultati economici del Mezzogiorno sono deludenti. Il divario di Pil pro capite rispetto al Centro-nord è rimasto sostanzialmente immutato per trenta anni: nel 2008 era pari a circa 40 punti percentuali. Il Sud - ha sottolineato - in cui vive un terzo degli italiani, produce un quarto del prodotto nazionale lordo; rimane il territorio arretrato più esteso e più popoloso dell'area euro".
"E' essenziale dare attenzione alle ricadute nel Mezzogiorno delle politiche nazionali": lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lasciando la Banca d'Italia dopo il convegno "Il Mezzogiorno e la politica economica dell'Italia".
"Condivido pienamente - spiega Napolitano - l'affermazione fondamentale del governatore Draghi: abbiamo tutti bisogno dello sviluppo del Mezzogiorno. Tutte la parti del Paese, e quindi anche il Nord, hanno bisogno che il Mezzogiorno si sviluppi se vogliamo avere un recupero ed un rilancio dell'economia italiana nel suo complesso, una crescita piu' sostenuta nel prossimo avvenire".