Tumore al seno, ESMO 2025: la doppia terapia orale riduce del 28% il rischio di recidiva
CronacaUna delle novità più promettenti emerse dal congresso ESMO 2025, il più importante appuntamento europeo dedicato all’oncologia, riguarda il trattamento del tumore al seno in fase iniziale. La nostra intervista al Professor Michelino De Laurentiis
E’ molto più di una speranza. Al congresso ESMO 2025, la ricerca oncologica ha acceso i riflettori su una scoperta che potrebbe cambiare il destino di migliaia di pazienti con tumore al seno. Per la prima volta, una combinazione di due farmaci orali ha dimostrato di ridurre in modo significativo il rischio di recidiva nelle fasi iniziali della malattia. Non si tratta di una semplice evoluzione terapeutica, ma di un cambio di paradigma: curare meglio, prima, e con maggiore precisione. Una svolta che arriva dallo studio internazionale NATALEE.
Riduzione del 28% del rischio di recidiva
Lo studio internazionale NATALEE ha dimostrato che una combinazione di due terapie orali può ridurre del 28% il rischio di recidiva nelle pazienti con carcinoma mammario HR+/HER2–, uno dei sottotipi più diffusi. A commentare i risultati a Sky TG24 è stato il Prof. Michelino De Laurentiis, Direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toraco-Polmonare dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione Pascale” di Napoli, che abbiamo incontrato e intervistato a Berlino: “Questa doppietta terapeutica rappresenta un passo avanti concreto verso la guarigione definitiva per molte pazienti – ha spiegato il Prof. De Laurentiis. Non solo riduce il rischio di recidiva, ma lo fa in modo sostenuto, con benefici che si mantengono anche dopo la fine del trattamento”.
I numeri dello studio
Lo studio NATALEE ha coinvolto oltre 5.100 pazienti con tumore al seno in stadio II–III. Le pazienti hanno ricevuto per tre anni una combinazione di ribociclib, un farmaco che agisce bloccando la crescita delle cellule tumorali, insieme alla terapia ormonale standard. I risultati sono chiari:
- Riduzione del 28,4% del rischio di recidiva rispetto alla sola terapia ormonale.
- Sopravvivenza libera da malattia invasiva a 5 anni: 85,5% nel gruppo trattato vs 81% nel gruppo di controllo.
- Beneficio clinico mantenuto anche dopo la fine del trattamento.
Un nuovo paradigma terapeutico
La vera novità dello studio NATALEE è che questa combinazione di farmaci, già utilizzata in fase avanzata della malattia, si dimostra efficace anche nelle fasi iniziali, subito dopo l’intervento chirurgico. Questo significa che può essere somministrata non per curare una malattia già diffusa, ma per prevenirne il ritorno.
In parole semplici, è come se si rafforzasse la barriera contro il tumore, proprio nel momento in cui il corpo è più vulnerabile. E il fatto che i benefici si mantengano anche dopo la fine del trattamento suggerisce che questa strategia potrebbe davvero cambiare il destino di molte pazienti, aumentando le possibilità di guarigione definitiva.
“È una svolta che riguarda migliaia di donne – ha aggiunto il Prof. De Laurentiis –. ESMO 2025 ci consegna una nuova strategia terapeutica, basata su evidenze solide e applicabile su larga scala.”
Italia protagonista
Il nostro Paese ha avuto un ruolo centrale nello studio NATALEE, con numerosi centri oncologici coinvolti nella sperimentazione. Un segnale importante che conferma l’eccellenza della ricerca clinica italiana e la capacità di contribuire attivamente ai grandi progressi della medicina internazionale.
TAG:
Prossimi video
Vicenza, 49enne trovata in fin di vita, il racconto di un vicino di casa
Lignano Sabbiadoro, presepe di sabbia ritrae la natività
Milano Cortina, l’arrivo della fiamma olimpica al Quirinale
Roma, blitz contro il clan senese: 14 arresti
I titoli di Sky Tg24 del 5 dicembre, edizione delle 8
Pagine, la rassegna stampa di Sky Tg24 del 5 dicembre 2025
Papa Leone XIV incontra Benigni per il monologo “Pietro, un uomo nel vento”