Generazione AnZia a Live In Milano 2025, Andreoli: "La vera crescita sta nel fallimento"

Cronaca

Sul palco del Teatro dal Verme il dialogo con Stefania Andreoli, Psicoterapeuta e scrittrice, Alberto Pellai, Medico psicoterapeuta Università Studi Milano, e Stefano Rossi, Psicopedagogista. I tre esperti rispondono alle domande degli studenti

Un dialogo tra esperti psicoterapeuti e psicopedagogisti e gli studenti del liceo a Live in Milano. Sul palco del Teatro dal Verme Stefania Andreoli, Psicoterapeuta e scrittrice, Alberto Pellai, Medico psicoterapeuta Università Studi Milano, e Stefano Rossi, Psicopedagogista, hanno risposto ai quesiti dei più giovani, spesso preoccupati del proprio futuro ma anche in ansia su come vivere la quotidianità. (SEGUI LA GIORNATA DI LIVE IN MILANO IN DIRETTA)

 

Come faccio a convivere con me stesso?

A rispondere alla domanda è Alberto Pellai: “Vivere con sé stessi è come vivere con un coinquilino. Intanto lo stai già facendo dal primo giorno di vita. Ma chi è l’altro me stesso che bussa alla porta? Perché mi spaventa? Che caratteristiche ha? Perché lo ritengo così difficile nell’integrazione con me stesso? Questa è una domanda che non dobbiamo mai smettere di farci perché se ci fossimo già dati una risposta saremmo fuori dall’età evolutiva. Il cervello ha bisogno ogni giorno di entrare in palestra facendosi questo genere di domande. La prima cosa di base è accogliersi, la seconda è essere indulgenti ma in modo sfidante verso sé stessi”.

 

Come faccio a non pensare ai voti e a superare l’ansia da prestazione?

Parola a Stefano Rossi: “Senza filosofia è difficile capire anche la propria psicologia. Oggi l’inconscio è online: anche gli adulti tendono a pensare a se stessi con le categorie dei social. Siamo ossessionati da quanto siamo belli, magri, perfetti. Ragazzi imparate ad amare voi stessi”. Sul tema si inserisce anche Stefania Andreoli: "L'idea di perfezione è parte del nostro tempo", ma può essere molto pericolosa, in quando "è tipica della sofferenza". "È nella sofferenza, nell'insuccesso, nel fallimento, che c'è la vera crescita" (VIDEO).

 

Come posso affrontare le cose senza sentire la pressione dei miei genitori?

Per lo psicopedagogista Stefano Rossi si tratta di un “tema dolente”. I genitori, ha detto l’esperto, “vi vogliono bene ma sono i primi a essere in ansia e per questo proiettano sui figli le aspettative. Siate trasgressivi nel momento in cui voi avete un demone interno, il daimon, che rappresenta la vocazione di ciascuno. Siate tenaci: per chi non smette di cercare la verità del proprio desiderio, la verità prima o poi arriva. Se vi prenderete cura dei vostri sogni, i vostri sogni si prenderanno cura di voi”.

 

Una domanda da genitore: come possiamo sostenere i figli?

A rispondere è Stefania Andreoli: “Questo è un tema caldissimo e centrale. Il modo che noi adulti abbiamo per sostenere i nostri ragazzi è capire in modo ingegneristico come stanno su le cose. Il verbo sostenere rimanda al tenersi saldi e il genitore crede di dover stare là a controllare il cantiere, a fare la manutenzione etc. Ma arriva un’età in cui il modo di esserci del genitore è fare un passo di lato. La domanda del genitore è pressante: ditemi come devo fare il genitore. Ma è già il figlio a dirti come fare il genitore, non deve dirtelo un esperto che neanche ti conosce. Il figlio indica la strada di ciò che gli occorre già dal diverso pianto che fa in base all’esigenza che ha. Il buon genitore è quello che si sintonizza facendosi da parte per quelle che sono le sue aspettative su quello che vorrebbe che il figlio fosse affinché il figlio sia”.