Lavoro, la Consulta: "Pochi 6 mesi di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo"
CronacaLa Corte ha dichiarato incostituzionale l’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo numero 23 del 2015. Il limite infatti, spiega la Consulta, non consente al giudice di personalizzare il risarcimento in modo adeguato rispetto al danno subito dal lavoratore. Lo stesso tema costituiva uno dei quesiti presenti dle Referendum di giugno 2025: "La Corte costituzionale certifica le ragioni dei promotori e dei 13 milioni di cittadini che hanno votato il referendum", dicono dal Pd
Il tetto di sei mensilità come indennità risarcitoria nel caso di licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese è incostituzionale. A dirlo è la Corte Costituzionale che contesta l’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo numero 23 del 2015 secondo il quale l'ammontare delle indennità risarcitorie "non può in ogni caso superare il limite di sei mensilità" dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio. L'articolo che la Consulta dice essere incostituzionale fa riferimento ai licenziamenti illegittimi intimati da un datore di lavoro che non raggiunga i requisiti dimensionali previsti all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (e cioè non occupi più di quindici lavoratori presso un'unità produttiva o nell'ambito di un Comune e comunque non occupi più di sessanta dipendenti).
La spiegazione
Stando alla Corte Costituzionale, l'imposizione di un simile limite massimo, che resta fisso e insuperabile a prescindere dalla gravità del motivo del licenziamento, fa sì che l'ammontare dell'indennità sia circoscritto entro una forbice così esigua da non consentire al giudice di personalizzare il risarcimento sulla base di danno effettivamente sofferto dal lavoratore illegittimamente licenziato. In questo modo il giudice non può nemmeno assicurare la funzione deterrente della stessa indennità nei confronti del datore di lavoro.
Consulta chiede intervento legislativo
La Consulta ha inoltre espresso l'auspicio di un intervento legislativo sul tema dei licenziamenti di dipendenti di imprese sotto soglia. Nella legislazione europea e in quella nazionale, infatti, sia pur inerente ad altri settori (come ad esempio la crisi dell'impresa), il criterio del numero dei dipendenti non costituisce l'esclusivo indice rivelatore della forza economica dell'impresa e quindi della sostenibilità dei costi connessi ai licenziamenti illegittimi.
Licenziamento illegittimo era tra i quesiti del Referendum
Dichiarando incostituzionale il tetto di sei mesilità di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo, la Consulta di fatto appoggia quello che era uno dei quesiti sul lavoro presente nel Referendum di giugno 2025. Lo ribadiscono con forza la deputata e responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra, e il capogruppo in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto. "La Corte Costituzionale - affermano i dem - certifica le ragioni dei promotori e dei 13 milioni di cittadini che hanno votato il referendum per rimuovere il tetto di 6 mensilità alle indennità per licenziamenti illegittimi nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Erano dalla parte giusta. La Corte lo ha fatto usando le stesse motivazioni per cui quel referendum era stato promosso: la forbice fra 0 e 6 mesi non permette al giudice di tenere conto delle circostanze in modo adeguato, e il numero dei dipendenti non è indicatore corretto della forza economica dell’impresa".