Esplosione a Roma, nei prossimi giorni i primi indagati. Prognosi riservata per ricoverati

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I reati ipotizzati nel fascicolo sono disastro colposo e lesioni ma gli inquirenti potrebbero valutare anche reati ambientali. In settimana verranno sentiti testimoni

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Sono attesi nei prossimi giorni i primi nomi iscritti al registro degli indagati nell'inchiesta della Procura di Roma sull'esplosione di via Gordiani. I reati ipotizzati nel fascicolo sono disastro colposo e lesioni ma gli inquirenti potrebbero valutare anche reati ambientali. In settimana verranno sentiti testimoni a cominciare da chi era al distributore in quei momenti. Su questo aspetto, fondamentali per ricostruire quanto accaduto, saranno le analisi delle telecamere presenti nella zona che potrebbero avere immortalato le fasi precedenti allo scoppio. 

La situazione dei ricoverati

Intanto la Asl Roma 2 comunica l'evoluzione clinica dei due pazienti ricoverati in seguito all'esplosione verificatasi nei giorni scorsi nella Capitale. Il primo , che al momento del ricovero presentava ustioni di terzo grado sul 25% del corpo, è stato estubato. Le sue condizioni cliniche generali sono in "progressivo miglioramento" e, già a partire dalle prime ore dopo l'ingresso in ospedale, è stato sottoposto a un protocollo terapeutico specifico per la stabilizzazione e il trattamento delle lesioni cutanee. Le cure proseguono regolarmente e, allo stato attuale, si mantiene sotto costante monitoraggio l'equilibrio emodinamico, respiratorio e metabolico del paziente, la cui risposta clinica "è da considerarsi positiva". Il secondo paziente presenta ustioni sul 55% della superficie corporea. Le terapie in corso includono trattamenti di escarolisi enzimatica, finalizzati alla rimozione selettiva dei tessuti necrotici per facilitare i successivi interventi chirurgici e contenere i rischi di infezione. Giuseppe Spaltro, direttore del Reparto Grandi Ustioni dell'Ospedale Sant'Eugenio, in accordo con la propria equipe chirurgica, ha programmato per la giornata di martedi' una prima operazione di trapianto omologo di pelle. L'intervento prevede il trapianto di tessuto cutaneo da donatore, seguito da una complessa serie di procedure di innesto, il cui obiettivo è duplice: offrire una protezione meccanica alle aree lesionate e stimolare una risposta trofica dei tessuti, contribuendo così alla ricostruzione progressiva dell'integrità cutanea e alla prevenzione delle complicanze infettive. 

Diossine tornate nella norma

Sono tornati nella norma i livelli di diossina nel quartiere. È il dato che emerge dal secondo monitoraggio dell'aria diffuso da Arpa Lazio. In particolare, nel campione analizzato tra ieri e oggi si registra la presenza di diossine-TEQ pari a 0,1 pg/m3, rispetto al dato diffuso ieri di 1 pg/m3.  "Per quanto riguarda le diossine non esiste un riferimento normativo in aria ambiente - spiega Arpa Lazio - L’Oms (nel documento Air quality guidelines for Europe 2000) stima concentrazioni di tossicità equivalente (TEQ) di diossine e furani in ambiente urbano pari a circa 0,1 pg/m3, anche se è elevata la variabilità da zona a zona, mentre concentrazioni superiori a 0,3 pg/m3 indicano la presenza di una fonte di emissione localizzata, ovvero significano che l’incendio ha effettivamente generato diossina".

 

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