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Tragedia sul monte Faito, chi sono le quattro vittime

Cronaca
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Monte Faito, si rompe cavo funivia: passeggeri in salvo
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Monte Faito, si rompe cavo funivia: passeggeri in salvo
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A perdere la vita dopo la tragica caduta di una cabina sulla funivia del monte Faito sono state quattro persone. Tra loro un italiano, Carmine Parlato, nato a Vico Equense, classe 1966, cioè il dipendente Eav che si trovava all'interno della cabina stessa. Cordoglio da parte della premier Meloni 

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Quattro vittime e un ferito grave. E’ questo il tragico bilancio dell’incidente avvenuto sulla funivia del monte Faito, a Castellamare di Stabia, nei pressi di Napoli. A bordo due coppie di turisti stranieri e il macchinista: si è salvato soltanto un uomo. Due delle vittime erano inglesi, la terza di nazionalità israeliana. Secondo le prime ricostruzioni, la rottura del cavo traente avrebbe fatto cadere in un dirupo la cabina a monte, dove si trovavano le persone coinvolte. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. La cabina a valle, anch’essa coinvolta, è rimasta bloccata e le 9 persone a bordo, quasi tutti turisti, sono state fatte scendere imbragate. I soccorsi sono stati effettuati nonostante le pessime condizioni meteo e la forte nebbia.

I soccorritori sul luogo della tragedia - ©Ansa

Le quattro vittime

La conferma rispetto alle vittime è arrivata, nelle ore successive alla tragedia, anche dal sindaco della città metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, che si è recato in visita presso il luogo dell’incidente. Manfredi ha spiegato che sono state contattate le ambasciate e che l'aeroporto di Capodichino, solitamente chiuso nelle ore notturne, è stato reso utilizzabile nelle scorse ore in modo da rendere possibile l'arrivo delle famiglie. La vittima italiana, era, come detto, il macchinista della funivia presente a bordo della cabina precipitata. Nel dettaglio, a perdere la vita sul monte Faito è stata Suliman Janan, ragazza di nazionalità israeliana, classe 1999. La seconda vittima accertata è proprio Carmine Parlato, nato a Vico Equense, classe 1966, cioè il dipendente Eav che si trovava all'interno della cabina. Infine, Elaine Margaret Winn, dalla Gran Bretagna, classe 1967. Il nome della quarta vittima, probabilmente un cittadino britannico, non è stato ancora reso noto.

Il macchinista italiano

Carmine Parlato "amava la Funivia, voleva stare sul luogo di lavoro più che a casa sua. Era una persona straordinaria". Così ne parla Umberto De Gregorio, il presidente dell'Eav, che gestisce la funivia. Carmine era fratello di Antonino, l'autista personale di De Gregorio. "Lo conoscevo molto essendo anche il fratello della persona con la quale stiamo insieme tutti i giorni. La moglie di Carmine è stata con noi per ore in attesa di notizie. Mi ha abbracciato, mi ha chiesto semplicemente di stare vicino al figlio, che ha 20 anni, e sta a Milano. E noi, come è giusto che sia, saremo vicini a questo ragazzo". Parlato lavorava alla funivia da circa otto anni. In precedenza era stato nel deposito Eav di Sorrento. Spesso faceva da "cicerone" ai turisti che viaggiavano invitandoli magari a osservare gli angoli più remoti dall'alto della cabina.  

Il ferito ancora in condizioni gravi

"Stabile nella sua gravità". Resta in condizioni critiche, con prognosi riservata, il turista israeliano di circa 30 anni vittima della tragedia alla funivia del Faito. Secondo il bollettino diffuso stamattina dall'Asl Napoli 1 Centro, "questa mattina si procederà ad eseguire diagnostica di controllo per verificare se l'evento traumatico - del tipo a "dinamica maggiore" - possa aver provocato danni che si possono palesare anche  a distanza di alcune ore". Il paziente, spiegano i medici, "resta intubato per la protezione delle vie aeree e supporto ventilatorio; attualmente ventilato meccanicamente in sedazione profonda", si legge ancora nel bollettino. L'uomo "permane in condizioni critiche e la prognosi resta riservata", è spiegato ancora.

Meloni: “Cordoglio per le vittime della funivia”

"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, impegnata a Washington per l'incontro con il Presidente americano Donald Trump, ha appreso del tragico incidente avvenuto oggi sulla funivia del Monte Faito e desidera esprimere, a nome del Governo italiano e suo personale, la vicinanza e le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e ai feriti". Lo ha riferito nelle scorse ore una nota di Palazzo Chigi spiegando che "Meloni è in contatto con il Ministro per la protezione civile Nello Musumeci e il Capo del Dipartimento Fabio Ciciliano".

La tragedia

Ore di angoscia, con i soccorsi resi complicati dalla nebbia, e quella cabina a monte dell'impianto del Faito di cui non si sono avute più notizie fino poi al tragico epilogo, con la speranza vanificata dalle notizie che sono arrivate. Questa la cornice nella quale si è consumato l’incidente sul monte Faito, causato dalla rottura di un cavo che ha coinvolto una cabina della funivia che collega Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, con la vetta. La cabina stessa si è schiantata al suolo trascinando con sé cinque persone, due coppie di turisti stranieri e il macchinista di bordo. L'unico sopravvissuto è stato un uomo, condotto in eliambulanza all'ospedale del Mare di Napoli. Incolumi invece i nove passeggeri saliti sulla cabina diretta a valle, rimasta sospesa nel vuoto a una ventina di metri dal suolo fino all'arrivo dei soccorritori, che hanno tirato fuori i viaggiatori imbragandoli uno ad uno. Nel loro caso ha funzionato il freno di sicurezza, ad evitare guai peggiori. L'incidente è avvenuto poco dopo le 14.30. A dare la notizia della sciagura è stato l'ad di Eav, l'Ente Autonomo del Volturno che gestisce la funivia, Umberto De Gregorio: "La cabina a monte è caduta. Si temono vittime" il post sui social arrivato poco dopo le 18 che ha spezzato ogni speranza. Preceduto pochi minuti prima dall'annuncio: "Una tragedia". In lacrime la moglie dell'operatore a bordo della cabina precipitata, tra i primi a giungere sul luogo dell'incidente.

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