
Scoperte 38 truffe e recuperati circa 150.000 euro di bottino. La banda era composta da decine di esattori e centralinisti
Truffe ad anziani da parte di una banda di criminali che fingendosi nipote, avvocato o maresciallo prelevava soldi in casa, dopo aver adescato la vittima al telefono. Il gruppo proveniva dalla Campania e colpiva soprattutto al Nord e Centro Italia. L’ indagine della procura di Trieste delegata al Comando provinciale dei carabinieri, chiamata “Fumo del Vesuvio” ha portato a 10 arresti e 29 denunce in stato di libertà. Scoperte 38 truffe e recuperati circa 150.000 euro di bottino.
L’operazione “ Fumo del Vesuvio”
Le truffe scoperte e anche sventate erano perpetrate in tutto il Nord Italia, sicuramente in Friuli Venezia Giulia, ma anche in Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Marche. L'arresto dell'autore di una truffa a Prosecco ha consentito di individuare due donne che, arrivate in treno a Trieste, dovevano prelevare le somme rubate alle vittime dopo la telefonata di un fantomatico avvocato o di un maresciallo dei carabinieri. Poi l'arresto di F.G., 45 anni, di origini campane che interrogato ha rivelato il modus operandi della banda criminale.

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10 arrestati: tutti napoletani
Dieci persone arrestate, tutti napoletani : 6 ora sono in carcere a Trieste, 4 a Napoli. Il lavoro della Procura di Trieste continua su tutto il territorio. Dagli arrestati partono due filoni di indagine che conducono gli investigatori a scoprire un considerevole numero di “esattori” e “centralinisti”. Gli esattori vengono pagati a giornata, 150 euro, indipendentemente dall'ammontare raccolto. “Gli esattori” individuano una zona dove prelevare le somme dalle vittime, mentre i “centralinisti” iniziano a effettuare decine di chiamate fino a quando qualche anziano non cade nel tranello. Gli esattori attendono indicazioni per raggiungere l'abitazione della vittima, dove prelevano contanti e gioielli, facendo rientro alla base.

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I centralinisti e gli esattori
Dalle indagini è emersa che si tratta di una organizzazione criminale con una struttura piramidale che vede alla base gli esattori, al centro i telefonisti e al vertice gli organizzatori. I telefonisti sono in località remote (in particolare nell'area campana) mentre gli esattori operano in loco. Accanto a loro, altre figure che si occupano di trovare sim telefoniche intestate a persone ignare, a noleggiare auto, alla ricettazione dei preziosi, al reclutamento di “manodopera” occasionale. Sembrerebbe che la scelta del territorio in cui realizzare le truffe sia preceduta da un cospicuo lavoro di raccolta informazioni operato da persone “specializzate” che operano un incrocio fra tutte le notizie personali reperibili in rete tra banche dati e social network.