
La donna era malata da più di 30 anni. A supportarla in questo percorso è stato Mario Ricci, anestesista noto per aver assistito Piergiorgio Welby e consigliere dell’associazione Coscioni
"Serena" (nome di fantasia per tutelarne la privacy), una donna cinquantenne affetta da sclerosi multipla progressiva da oltre 30 anni, è deceduta nelle scorse settimane nella sua abitazione in Lombardia. Ha scelto di porre fine alla propria vita tramite l’autosomministrazione di un farmaco letale, fornito dal Servizio Sanitario Nazionale insieme alla strumentazione necessaria. Immobilizzata dalla malattia e completamente dipendente dall’assistenza continua, "Serena" è il primo caso in Lombardia ad aver ottenuto l’accesso al suicidio medicalmente assistito.
Il messaggio
Nel messaggio lasciato prima della sua morte, la donna ha scritto: "La mia breve vita è stata intensa e felice, l’ho amata all’infinito e il mio gesto non significa che non l’amassi. Ho vissuto pienamente, affrontando la mia disabilità con rispetto e dignità. Ma quando la sofferenza si estende oltre il corpo e arriva all’anima, anche quest’ultima merita di essere rispettata con la dignità che le spetta. Questo è un diritto che nessuno può togliere… libera." Dopo una lunga attesa di nove mesi dalla richiesta iniziale, "Serena" è diventata la sesta persona in Italia – e la quinta seguita dall’Associazione Luca Coscioni – a completare la procedura prevista dalla sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale sul caso Cappato/Antoniani.
Un iter lungo e complesso
La richiesta di verifica delle condizioni di "Serena" è stata presentata a maggio 2024. A fine luglio, l’azienda sanitaria ha confermato il possesso dei requisiti stabiliti dalla Corte, ma a novembre ha comunicato che non avrebbe fornito direttamente farmaco e strumentazione, delegando il compito al medico di fiducia. Con il supporto dell’avvocata Filomena Gallo, "Serena" ha quindi inviato una relazione firmata dal dottor Mario Riccio, con la specifica del farmaco e della modalità di autosomministrazione. Dopo solleciti e verifiche, a dicembre la commissione di esperti e il comitato etico hanno approvato la richiesta e l’azienda sanitaria ha autorizzato la fornitura del farmaco. Tuttavia, non sono stati individuati medici volontari per assisterla, quindi il dottor Riccio ha garantito il supporto nella fase finale. Il giorno stabilito, ha ritirato il farmaco presso l’azienda sanitaria e lo ha consegnato a "Serena", che a gennaio 2025, nella sua abitazione e circondata dai suoi cari, ha proceduto con l’autosomministrazione.
