Altri due carabinieri risultano attualmente indagati per frode processuale, depistaggio e favoreggiamento personale nell'inchiesta sulla morte del 19enne, morto dopo una caduta dallo scooter durante un inseguimento a Milano. Nell'inchiesta era già stato indagato, per omicidio stradale, anche un altro carabiniere: il 37enne alla guida dell'auto che, la notte dell'incidente, ha inseguito Elgaml e l'amico a bordo del veicolo
Frode processuale, depistaggio e favoreggiamento personale. Sono questi i reati per i quali due carabinieri sono stati indagati nel nuovo filone dell'inchiesta sulla morte di Ramy Elgaml, il 19enne morto il 24 novembre a seguito di una caduta dallo scooter durante un inseguimento, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta a Milano. Nell'inchiesta era già stato indagato, per omicidio stradale, anche un altro carabiniere: il 37enne alla guida dell'auto che, la notte dell'incidente, ha inseguito i due giovani. Ramy infatti viaggiava a bordo dello scooter guidato da un amico, 22 anni, anch'egli indagato per omicidio stradale. I due giovani sono stati inseguiti dai carabinieri per non essersi fermati a un posto di blocco. Oggi, i due carabinieri indagati nella nuova tanche hanno ricevuto informazioni di garanzia, nelle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo coordinate dal procuratore Marcello Viola e dai pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano.
Salvini: “Vedere carabinieri indagati per la morte di un ragazzo mi fa male”
"Le forze dell'ordine vigilano e proteggono”, ha detto il vicepremier Matteo Salvini commentando la vicenda. “Non fermarsi a un posto di blocco non è mai un gesto buono”. Ha aggiunto il ministro dei Trasporti riferendosi al fatto che, la notte dell'incidente, il due giovani non si erano fermati a un posto di blocco. "Non do giudizi, ma vedere che ci sono carabinieri indagati per la tragica morte di un ragazzo mi fa male. Prendersela con i carabinieri, attaccare i carabinieri.. io ci andrei molto cauto prima di tirarli in ballo perche' senza di loro l'Italia crolla", ha ribadito Salvini.
Piantedosi: “Presunzione di innocenza anche per i carabinieri"
"La presunzione di innocenza deve essere applicata anche ai carabinieri", ha sottolineato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Se fosse confermata l'accusa, questo comunque non tocca le analisi su quello che succede a Corvetto”, ha aggiunto il ministro, specificando che “non ritengo quella una periferia fuori controllo, la presenza dello Stato c'è. Poi ci sono ovviamente i problemi che ci fanno chiedere cosa possiamo fare di più. E noi come governo dobbiamo lavorarci".