G8 di Genova, ex super poliziotto chiede revisione del processo per fatti Diaz

Cronaca

La Procura generale di Milano si è imposta chiedendo che la richiesta venga respinta. La Corte ha fissato un’udienza a dicembre per decidere

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Ha chiesto la revisione del processo l’ex super poliziotto Francesco Gratteri condannato a 4 anni per falso aggravato per i fatti della scuola Diaz nel 2001, durante il G8 di Genova. La Procura generale si è imposta chiedendo che la sua richiesta venga respinta. La Corte d'appello di Milano ha fissato un’udienza a dicembre per decidere.

Chi è Francesco Gratteri

Negli anni Novanta, Gratteri ha partecipato alla cattura di boss mafiosi come Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca. Nel 2001 è stato direttore del Servizio centrale operativo (Sco) della polizia di Stato. Successivamente è diventato direttore dell'Antiterrorismo, questore di Bari, prefetto e direttore della Divisione anticrimine centrale (Dac). Poi, dopo i fatti di Genova, la morte del ragazzo Carlo Giuliani e il massacro della scuola Diaz per cui l'Italia è stata più volte condannata per tortura dalla Corte di Strasburgo, Gratteri è stato condannato a quattro anni di reclusione per falso aggravato.

La posizione della Procura di Milano

La Corte d’appello di Torino aveva già dichiarato inammissibile “de plano” (senza udienza) l’istanza di revisione, ma poi la difesa ha fatto ricorso e la Cassazione ha stabilito che la richiesta non era manifestamente infondata. L’udienza di discussione si è tenuta oggi, davanti alla quinta Corte d’appello di Milano alla presenza della presidente del collegio Francesca Vitala, ma la sostituta procuratrice generale Paola Pirotta ha chiesto che l’istanza di Gratteri venga respinta. Secondo la Procura, guidata da Francesca Nanni, non ci sarebbero nuove prove per chiedere la revisione del processo. La difesa, però, ha depositato una serie di documenti, per questo la Corte si è riservata di decidere in un’udienza che si terrà a dicembre.

Il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo

I poliziotti condannati per falso e calunnia per il massacro della scuola Diaz durante il G8 di Genova si erano rivolti anche alla Cedu, la Corte europea per i diritti umani, nel 2018. Tra questi c’era anche Francesco Gratteri. Avevano lamentato il fatto che la Corte di appello di Genova prima di ribaltare la sentenza di assoluzione in primo grado del Tribunale non aveva risentito i testimoni già interrogati. Avrebbe così violato l'art. 6 della Convenzione europea per i diritti dell'uomo (diritto ad un equo processo) che sancisce il diritto degli imputati di interrogare i testimoni a carico. La Cedu, però, aveva bocciato il ricorso.

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