"Tranqui, sono sempre qui per te". Questo il messaggio di Whatsapp che Elena Cecchettin, attraverso le storie di Instagram, ha voluto postare per ricordare la sorella, uccisa con diverse coltellate, esattamente un anno fa, dall'ex fidanzato, Filippo Turetta. Intanto si moltiplicano le iniziative per ricordare il femminicidio della 22enne di Vigonovo. E papà Gino ha annunciato l'apertura di una fondazione a lei dedicata
Una foto di loro bambine e un messaggio, con tanto di cuori rosa, della sorella Giulia: "Tranqui, sono sempre qui per te". Così Elena Cecchettin, attraverso le storie di Instagram, ha voluto ricordare la sorella, uccisa con diverse coltellate, esattamente un anno fa, dall'ex fidanzato, Filippo Turetta.
Nel ricordo di Giulia
La morte di Giulia Cecchettin, dopo un anno appunto, non ha ancora smesso di fare rumore. Sono stati dedicati alla sua storia un cortometraggio, centinaia di lauree, più di trenta panchine rosse, disseminate da Nord a Sud e tutte intitolate a lei. E nessuno ha dimenticato Giulia nemmeno a Vigonovo, dove l'ondata di affetto e vicinanza da tempo ha invaso il paese del Veneziano dove ha vissuto la ragazza con fiori, biglietti, peluche e oltre 3.000 le lettere cartacee recapitate nella villetta di via Leonardo da Vinci, dove vivono papà Gino e i figli Elena e Davide. E proprio oggi l'Università di Padova ha deciso di ricordare Giulia con un momento di incontro in attesa della sentenza per Turetta prevista per il 3 dicembre. Mentre un "minuto di rumore" è stato proposto alla Sapienza di Roma. L'iniziativa è stata lanciata dall'Unione degli Universitari dell'ateneo capitolino per denunciare "una cultura che, generazione dopo generazione, ha normalizzato il dominio, il controllo e la sottomissione delle donne".
La fondazione dedicata alla 22enne di Vigonovo
A Giulia Cecchettin è stata dedicata anche una fondazione per promuovere la formazione della “giusta affettività” nelle scuole e per contribuire a sostenere progetti per il contrasto alla violenza di genere. "Abbiamo lavorato in modo assiduo e abbiamo creato la Fondazione Giulia Cecchettin che è stata costituita qualche settimana fa ufficialmente e che presenteremo a Montecitorio il 18 novembre. Presenteremo lì quelli che saranno i nostri progetti". A dirlo è stato di recente lo stesso Gino Cecchettin. "Io ho cercato di portare il bello di Giulia il suo modo di vedere la vita, amava vivere, era buona e altruista. E su questa linea vorremo continuare. Abbiamo individuato il primo progetto, che abbiamo inserito anche nello statuto, che è quello di fare formazione, vorremmo insegnare la bellezza dell'amore, che tradotto significa far capire agli studenti che amare è molto meglio che odiare, fare dei piani didattici che i membri del comitato tecnico, che sono tutti professori universitari, psicologi, pedagogisti, stanno elaborando e che porteremo nelle scuole. Vorremo fare un percorso che ha la velleità di portare ad avere un'ora di educazione all'affettività nelle scuole. Questo è il mio sogno". Ed un altro degli obiettivi è che le famiglie insegnino ai propri ragazzi ad accettare le sconfitte. "La vita è fatta di ostacoli che dobbiamo superare, probabilmente noi genitori cerchiamo di togliere quanti più ostacoli possibili, ma molto spesso non facciamo il bene dei ragazzi. Quando arriva la sconfitta va accetta, e non solo accettarla ma farne virtù", ha sottolineato ancora Gino Cecchettin, spiegando di voler “lavorare di concerto con altre fondazioni e associazioni, l'unione fa la forza: l'obiettivo comune è portare ad per avere meno violenze e femminicidi. E unendo le forze lo possiamo ottenere".
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