Uffizi chiusi, lavoratori in sciopero chiedono garanzie

Cronaca

Il portone di uno dei musei più importanti al mondo chiuso per sciopero. La protesta è degli addetti dei Servizi Museali, riuniti in presidio in Piazza della Signoria a Firenze.  Chiedono garanzie per la piena continuità lavorativa, retributiva e contrattuale visto il prossimo cambio di concessione. Nella miniera d’oro del turismo culturale, prossima sede del G7, la lotta di 200 lavoratori per “difendere la paga di 10 euro l’ora”.

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È mattina e all’ingresso delle Gallerie degli Uffizi uno scarno comunicato avvisa della possibilità dello sciopero del personale non ministeriale delle biglietterie, controllo accessi e servizi aggiuntivi. Il messaggio viene tradotto anche in inglese e i turisti lo fotografano come se fosse un’opera d’arte. Il museo riapre alle 13 30. Come da servizio pubblico essenziale, i lavoratori devono garantire comunque l’apertura al 50% dell’orario degli uffici. “Siamo essenziali solo quando fa comodo “commenta amaro Riccardo Pollastri della Rsu. I sindacati denunciano uno “scaricabarile” fra l'ente appaltante e il nuovo aggiudicatario al quale era stato chiesto un impegno a garanzia dei 200 lavoratori attualmente in Opera Laboratori. In risposta alle preoccupazioni sollevate dai lavoratori il nuovo gestore Coopculture, contattato da Skytg24, spiega di "non aver sottoscritto ancora il contratto per le pendenze al Tar della Toscana delle istanze di sospensione promosse con il ricorso da parte degli altri operatori economici". Il concessionario entrante, che ha una presenza diffusa nei musei e nelle aree archeologiche del paese, ribadisce l’impegno a garantire la piena continuità lavorativa, contributiva e contrattuale per gli addetti che saranno impiegati nella nuova concessione e confida in una serena fase di transizione.

MESSAGGIO AL G7

 

I lavoratori però non si fidano. Hanno il forte sospetto che le condizioni del nuovo contratto saranno peggiorative e giudicano una cattiva notizia l’esclusione dal bando del servizio di sorveglianza di Palazzo Pitti.  Riguarda una trentina di addetti della Galleria Palatina. “Continua lo spacchettamento e continua l’impoverimento dei lavoratori” sintetizza Pollastri. Anche Cristina Guidi lavora alle Gallerie degli Uffizi “ è vergognoso pensare che i lavoratori di uno dei musei più importanti al mondo, produttore di inestimabile ricchezza , debbano lottare per continuare a prendere 10 € l'ora”.

Firenze ospiterà, dal 13 al 14 novembre, il primo G7 interamente dedicato al Turismo con l’obiettivo, si legge sul sito del  Ministero “di definire una strategia per il futuro del settore”. C'è un problema riguardo a questo modello , spiega Bernardo Marasco segretario cittadino della Cgil. “E’ emblematico che perfino agli Uffizi, in una città come Firenze invasa dal valore aggiunto del turismo, ci si debba battere per non veder peggiorare le condizioni dei lavoratori, il sistema degli appalti va in qualche misura regolamentato". Questo è il messaggio per il Governo prima della grande vetrina internazionale.

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