L'uomo è stato accoltellato ieri mentre svolgeva il suo lavoro alla stazione di Rivarolo, delegazione del Ponente genovese. "Mi hanno chiesto di valutare bene tutto prima di parlare. Posso dire che mi è rimasta la paura, quello sì", dice Rosario Ventura al Corriere. Due persone fermate per l'aggressione
Poche parole per raccontare l'affetto che lo circonda e lo stato d'animo. Rosario Ventura, il capotreno che è stato accoltellato ieri mentre svolgeva il suo lavoro alla stazione di Rivarolo, delegazione del Ponente genovese, non ha voluto rilasciare commenti al Corriere della Sera, sottolineando che ci sono una pratica aperta e una denuncia in corso: "Mi hanno chiesto di valutare bene tutto prima di parlare. Posso dire che mi è rimasta la paura, quello sì".
Fermate due persone che potrebbero avere aggredito il capotreno
Poi, senza entrare nei meriti dell'indagine in corso, ha aggiunto che "mi stanno chiamando tutti: colleghi, amici, parenti e anche i giornalisti! Da questa mattina suona il telefono. Vado fiero del mio lavoro e lo faccio con tanto piacere anche se mi è rimasta la paura". Commentando lo sciopero organizzato per chiedere più sicurezza, il capotreno Rosario Ventura ha commentato che "è stato bello, vorrei ringraziare tutti per questo gesto. Mi ha fatto tanto piacere. Sto bene, il braccio colpito non riesco ad alzarlo più e ora fa male ma hanno detto che è normale. Per fortuna non mi hanno preso i tendini". Sono già state fermate due persone che, secondo la ricostruzione, avrebbero pugnalato il capotreno alla scapola e al braccio: "Mi hanno suturato con sette punti alla scapola e quattro buchi al braccio. Ci sono voluti altri undici punti. È la prima volta che mi succede una cosa del genere. Sono fiero del mio lavoro, lo faccio con tanto piacere. Non aggiungo altro, le dichiarazioni che dovevo fare le ho già fatte".
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"Sto bene, mi sto riprendendo. È stata brutta, però diciamo che alla fine non mi ero reso conto dei colpi che mi aveva dato. Mi sono reso conto dopo dei tagli. Comunque sto bene, sto guarendo. Non ha preso organi", ha dichiarato Ventura. "E' ancora tutto aperto, c'è ancora la tutela, c'è la denuncia, è tutto aperto". Poi ha raccontato: "Ho 18 punti. Sette nella scapola, poi undici nel braccio. Quattro colpi mi ha dato alla fine. Mi sono reso conto che il ragazzo aveva il coltello dopo che l'ha tirato fuori. Quando mi sono girato e mi ha preso. Lì per lì non ho avuto nemmeno la forza di chiamare la polizia. Ho parlato soltanto coi miei responsabili, per dire dell'ambulanza e basta". Ventura ha poi spiegato che a seguito dell'aggressione "mi hanno aiutato i viaggiatori, sia all'interno che fuori".
Capotreno: "Non volevano pagare il biglietto da 1,60 euro"
''Ieri ero a bordo del treno e, dopo la partenza dalla stazione di Sampierdarena, ho iniziato a fare il mio giro di controlli. Mi sono imbattuto quindi nei due passeggeri sprovvisti di biglietto: il ragazzo usava il telefonino senza considerarmi, mentre la ragazza mi ha risposto: 'Noi non paghiamo il biglietto, arriviamo tranquillamente a destinazione. Non ci interessa niente'. Si è girato quindi anche il ragazzo, ribadendomi: 'Sì, noi arriviamo dove vogliamo, faccia pure ciò che vuole, chiami pure la polizia, noi non paghiamo nessun biglietto'", ha raccontato Ventura ripercorrendo gli attimi prima dell'aggressione, come si legge in una nota del Gruppo Fs. "A quel punto ho invitato i ragazzi a pagare il titolo di viaggio, che ammontava a 1,60 euro. Loro, però, mi hanno risposto di nuovo in modo arrogante, confermando di non voler pagare''.
Capotreno: "Prima sputi e calci, poi 4 coltellate"
''Ho deciso quindi di scendere dal treno. Nel frattempo, vista la mancanza di collaborazione dei due passeggeri, sono risalito a bordo. Tornato dai ragazzi, li ho pregati di pagare il biglietto o di scendere. In quel momento, quindi, la ragazza mi si è avvicinata e ha iniziato a sputarmi addosso, sul petto per la precisione. Il ragazzo invece si è messo a sputare addosso a una signora che stava prendendo le mie difese. Mentre mi voltavo per verificare come stesse questa signora, la ragazza mi ha rifilato un calcio sulla schiena e uno schiaffo al volto'', ha detto il capotreno, citato in una nota del Gruppo Fs. ''Sono quindi sceso giù dal treno per raggiungere il ragazzo, nel frattempo sceso sulla banchina. Quest’ultimo, a quel punto, mi ha colpito con una testata sulla fronte, provocandomi una ferita, mentre la ragazza continuava a darmi degli schiaffi sul volto, da dietro. A un tratto, notavo che il ragazzo aveva messo una mano nella tasca, tirando fuori un coltello. Ho deciso così istintivamente di girarmi sul lato sinistro, dove poi ho effettivamente ricevuto quattro coltellate: una alla scapola sinistra e tre al braccio sinistro. All’inizio non mi ero reso conto che i fendenti mi avessero colpito, ero convinto che la giacca avesse attutito il colpo. Ero tranquillo, dal momento che non avvertivo dolore. Nel vedere i ragazzi che nel frattempo fuggivano, ho iniziato a rendermi conto che perdevo tanto sangue dalla manica della giacca. A quel punto, mi sono aperto la giacca vedendo una grande quantità di sangue: le gambe non reggevano più, così mi sono accasciato per terra. È in quel momento che qualche viaggiatore ha chiamato i soccorsi''.
Un lavoro bello deturpato dalla violenza che ci circonda
Si è sfogata sui social la moglie di questo capotreno accoltellato a bordo del regionale Genova-Busalla dopo avere chiesto il biglietto a due persone: "Non avrei mai pensato fino a qualche anno fa che essere la moglie di un capotreno fosse così a tratti pieno di palpitazioni, da un po' non mi sento tranquilla quando lo vedo uscire di casa e cerco di non trasmettergli troppo questa mia ansia, vederlo tornare alla sera mi dà estrema pace". Dalle prime indagini è emerso che il capotreno aveva con sé un piccolo manganello telescopico per difesa personale e lo avrebbe mostrato all'aggressore 21enne prima di essere ferito. La circostanza è stata raccontata dalla stessa vittima sentita ieri sera dai carabinieri. "Ci siamo spaventati ma ringraziamo tutti quelli che ci sono vicino -aggiunge la moglie- mio marito è davvero ligio al dovere, ogni giorno torna a casa stanco ma felice, un lavoro bello il suo, economicamente sicuro, ma violato e deturpato dalla violenza che ci circonda, dal non rispetto per chi porta una divisa e comunque si sveglia presto e fa il proprio dovere. Incassiamo le ferite nel corpo e, anche un po' nell'anima certo ma possiamo dire che passerà. Deve finire tutto ciò, non so come, ma vorrei aspettare mio marito rientrare a casa senza più batticuore". Oggi l'aggressore ha incontrato in carcere la sua avvocata Barbara Squassino. La convalida non è stata ancora fissata ma con ogni probabilità si svolgerà domani. E non è escluso che la difesa possa usare come argomento di difesa la presenza del manganello.