Corruzione, perquisizioni in Tim e Ntt Data a Roma: due procuratori coinvolti

Cronaca

Operazioni condotte dai finanzieri del Comando provinciale capitolino, su disposizione della Procura della Repubblica. Prove e documenti acquisiti in case e e uffici dei due manger

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I finanzieri del Comando provinciale di Roma, su disposizione della Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un decreto di "perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di due soggetti, rispettivamente procuratori delle società quotate Tim Spa e Ntt Data Italia Spa, per l'ipotesi di corruzione tra privati". A renderlo noto è stata la stessa Procura capitolina. "Le perquisizioni sono eseguite presso i domicili dei soggetti nonché in taluni uffici delle menzionate società", si aggiunge nella nota. ."Il provvedimento in questione è stato emesso nell'ambito della fase delle indagini preliminari allo stato delle attuali acquisizioni probatorie", si spiega ancora, "ed è doveroso sottolineare che sino a un giudizio definitivo vale la presunzione di non colpevolezzadegli indagati".

Pm: "Mazzetta da 50mila euro a procuratore Tim"

Nel mirino degli inquirenti due episodi di corruzione tra privati, nel corso di uno dei quali ci sarebbe stata la cessione di una mazzetta da 50mila euro. Simone De Rose, procuratore di Tim Spa, "avente funzioni direttive nell'ambito della società" - si legge - "riceveva in due occasioni denaro non dovuto dall'altro soggetto indagato, Emilio Graziano," un procuratore della Ntt Data. In particolare, "il procuratore di Tim riceveva 50 mila euro il 22 febbraio scorso e una somma non quantificata il 15 maggio". La vicenda nasce come costola dell'indagine a carico dell'imprenditore Massimo Rossi arrestato nei giorni scorsi mentre cedeva una mazzetta da 15mila euro all'ex dg di Sogei Paolino Iorio. Nel decreto di perquisizione viene citata una informativa del Gico che segnalava che nel corso dell'attività di indagine "all'imprenditore Massimo Rossi, emergevano quale soggetti di interesse investigativo" i due procuratori delle società. Nel corso della "attività tecnica effettuata sull'autovettura di De Rose si aveva la contezza, nell'ambito di un rapporto di corruttela tra privati, della consegna di 50mila euro a De Rose da parte di Graziano il 22 febbraio e di un'ulteriore consegna di una busta, contente verosimilmente denaro, il 15 maggio".

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