Molestie sessuali nelle scuole di giornalismo, presidente dell’Ordine convoca i direttori

Cronaca
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Il lavoro di Irpimedia, periodico indipendente di giornalismo d’inchiesta, ha raccolto le testimonianze di oltre 200 studentesse e studenti dei dieci master di giornalismo italiani che hanno rivelato episodi di sessismo e molestie in classe e durante gli stage. Il presidente del Consiglio Nazionale dell'Odg, Carlo Bartoli, ha convocato un incontro con i direttori delle Scuole: "Policy per regole comportamentali di docenti e tutor"

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Discriminazioni, molestie verbali e sessuali nelle classi dei Master di Giornalismo italiani e durante gli stage. È di Irpimedia, periodico indipendente di giornalismo d’inchiesta, l’indagine che ha fatto emergere centinaia di testimonianze relative agli ultimi 10 anni di corsi nelle Scuole riconosciute dall’Ordine dei giornalisti. Tutto è iniziato con tre segnalazioni di discriminazioni di genere e molestie sessuali ricevute dalla redazione di Irpimedia durante conversazioni informali con studenti di giornalismo e redattrici. Da lì è partito un lavoro di approfondimento durato 8 mesi, nel corso dei quali sono stati raccolti casi di molestie e discriminazioni da 239 studentesse e studenti. Le testimonianze sono poi state portate di fronte alle stesse scuole, agli ordini regionali e all’ordine nazionale. 

Ordine giornalisti: “Intensificare vigilanza e predisporre policy”

Dopo aver appreso il contenuto dell'inchiesta, il presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli ha convocato un incontro con i direttori delle Scuole di Giornalismo. Nel corso della riunione "è stata ribadita la necessità di intensificare la vigilanza e ogni iniziativa utile a prevenire e reprimere episodi di questo genere”. Inoltre è stata sottolineata l’importanza di dare immediata comunicazione all’Ordine nazionale qualora emergessero nuovi casi. L’Ordine dei giornalisti, nella riunione tra presidente nazionale e direttori dei master, ha poi deciso di “predisporre una policy allo scopo di fissare regole comportamentali da osservare da parte dei docenti e dei tutor dei Master di giornalismo presenti sul territorio".

L’inchiesta

“Voi con queste gonnelline mi provocate”. “Ah, ma come non mi sente dentro?”. “Mia moglie sarà gelosa se sa che lavoro con ragazze come voi”. Poi episodi di stalking, mani sulle cosce, abbracci non richiesti. Questi sono solo alcuni dei casi emersi nell’inchiesta che ha raccolto le voci di centinaia di fonti. “Da febbraio 2024 - scrivono i giornalisti di Irpimedia nella nota metodologica dell’inchiesta - abbiamo intervistato 239 studentesse e studenti e quattro fonti interne ai dieci master di giornalismo attivi riconosciuti dall’Ordine”. Di tutte le persone sentite, aggiungono nella nota, la metà “ha riferito di aver assistito o saputo di molestie sessuali e verbali, tentate violenze sessuali, atti persecutori, stalking, ricatti e discriminazioni di genere. Un terzo delle alunne ha descritto nel dettaglio, con nomi e cognomi, gli abusi subiti. Oltre ai racconti, ci hanno fornito screenshot, e-mail, documenti e video. Nessuna delle persone che abbiamo sentito ha sporto denuncia per ciò che ha subito.

Cpo Fnsi: “Vigilare sulle molestie”

Sul caso è intervenuta anche la Commissione pari opportunità (Cpo) della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana): “Ribadiamo la necessità di combattere ogni sessismo e di evitare che si creino le condizioni stesse per il proliferare di atti molesti e discriminatori. Ci rivolgiamo ai vertici di Scuole e Ordini con l'auspicio che si creino da subito le condizioni di attenzione e sostegno affinché le vittime trovino la forza di denunciare anche alla magistratura gli abusi subiti, che sono reato e non semplice malcostume. Sostegno e denuncia sono i presupposti per il necessario cambiamento". 

Cpo Ordine giornalisti: “Serve sportello whistleblowing molestie”

A parlare in seguito alla pubblicazione dell’inchiesta è anche il Coordinamento per le pari Opportunità dell'Ordine nazionale dei giornalisti che ha ringraziato le colleghe che hanno messo in luce, attraverso l'inchiesta pubblicata il 16 ottobre 2024 da Irpimedia, il fenomeno di abusi sessuali e di sessismo di cui numerose aspiranti giornaliste hanno riferito di essere state vittime nei master di giornalismo e durante gli stages. "Molte le testimonianze che sono state raccolte dalle tre giornaliste che hanno condotto l'inchiesta durata 8 mesi, ma nessuna denuncia è stata sporta, né mai nessuna segnalazione è arrivata seppur in forma anonima all'Ordine nazionale dei giornalisti”, hanno sottolineato dal Cpo dell’Ordine, che ha aggiunto: “Pur prendendo atto che le scuole di giornalismo sono strutture totalmente in capo alle Università che le organizzano e che all'Ordine compete solo la vigilanza sulle materie insegnate e la verifica dei requisiti dei docenti che sono scelti dalla stessa Università, il Coordinamento chiede che nel prossimo quadro di indirizzi, venga inserito il rispetto di genere, con la richiesta di un aumento della componente femminile tra i docenti selezionati dagli atenei". La Cpo, che ha ringraziato il presidente Bartoli per la riunione con i direttori delle Scuole, ha inoltre chiesto di mettere in atto contromisure a sostegno delle colleghe vittime di abusi, istituendo un proprio sportello di whistleblowing, dove si possa segnalare anche in forma anonima e che vada ad affiancarsi alle strutture che le Università mettono in campo, per il contrasto a fenomeni di violenza, molestie e comportamenti non appropriati, sostenendo le vittime in un percorso di denuncia alla magistratura dei reati commessi a loro danno. Inoltre sollecita un monitoraggio costante, non solo nei master, ma anche nelle redazioni dove vengono effettuati gli stages.

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