In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: "La pista inglese è valida, tante le coincidenze"

Cronaca

Durante un incontro al Campidoglio, il fratello di Emanuela,  ha ricordato testimonianze e dettagli su un presunto ricattatore, sottolineando che Emanuela, riconsegnata dopo un rapimento, non poteva essere semplicemente restituita alla famiglia. Ha anche esortato le autorità a indagare su un uomo legato ai Nar, rivelando che sua sorella sarebbe stata portata a Londra in estate

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

Pietro, fratello di Emanuela Orlandi, ha rilasciato dichiarazioni che riaccendono i riflettori sul caso della sorella scomparsa. Durante un incontro pubblico presso la sala della Protomoteca in Campidoglio, ha affermato che "la pista inglese è valida" e che esistono "tante coincidenze" che meritano attenzione. Sebbene riconosca che tali indizi non offrano una soluzione definitiva al mistero, Pietro continua a ritenere che siano fondamentali per chiarire il destino di Emanuela.

Le testimonianze e il ruolo del ricattatore

Nel corso dell’incontro, Orlandi ha ricordato la testimonianza di Sabrina Minardi, evidenziando che Emanuela sarebbe stata "riconsegnata" a causa di un ricattatore, le cui richieste sarebbero state soddisfatte. Tuttavia, questa riconsegna non è stata senza conseguenze: Pietro ha sottolineato che Emanuela era ormai una "testimone vivente" di eventi sconcertanti, e per questo non avrebbero potuto semplicemente restituirla alla famiglia.

approfondimento

Pietro Orlandi: “Il carceriere di Emanuela a Londra è l'ex Nar Baioni”

Richiesta di indagini sulle comunicazioni

Pietro ha inoltre sollecitato la commissione di inchiesta e la procura a convocare un uomo che affermava di avere legami con i Nar, con il quale ha scambiato messaggi significativi. Ha riferito di aver fornito alla Commissione tutti i dettagli di queste comunicazioni, sottolineando che l’uomo sostiene di aver visto Emanuela salire su un volo per Londra durante l’estate. Infine, Orlandi ha enfatizzato che Emanuela, in quanto cittadina vaticana, non poteva essere considerata l'oggetto di un ricatto di tale portata. "Era solo una ragazzina", ha precisato, e ha ipotizzato che ci fossero motivi più gravi dietro la situazione, citando festini e altre dinamiche oscure che avrebbero potuto creare un contesto di estorsione.

approfondimento

"Fa male, basta": in un nastro del 1983 la voce di Emanuela Orlandi