Bayesian, a un mese dal naufragio si cercano ancora gli hard-disk

Cronaca
Raffaella Daino

Raffaella Daino

©Ansa

Il superyacht affondato il 19 agosto scorso non è stato ancora recuperato. Si cercano gli effetti speciali e i documenti del magnate della cybersecurity Mike Lynch

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Il Bayesian è costantemente sorvegliato. L’area intorno al punto in cui un mese fa si è inabissato il relitto resta interdetta alla navigazione. Si possono avvicinare solo le imbarcazioni militari con a bordo i sommozzatori, che sono impegnati su un doppio fronte: l’attività di monitoraggio ambientale - per evitare sversamenti di carburante - e le operazioni di recupero di oggetti, gioielli e documenti, presenti nelle casseforti del lussuoso superyacht, affondato a 49 metri di profondità a Porticello, nel Palermitano il 19 agosto scorso.

Gli hard-disk segreti del magnate della cyber-security

L’attenzione sui segreti che il Bayesian custodisce è alta. Soprattutto per gli hard disk che aveva con sé il magnate della cyber-security inglese Mike Lynch. Si tratta di due drive protetti da crittografie avanzatissime che fonti vicine a Lynch descrivono come il grande archivio digitale dell’imprenditore informatico, che aveva fra i suoi clienti anche l’Nsa americana e i servizi israeliani.

Insieme a Lynch sono morti nel naufragio la figlia Hannah, ai coniugi Chris e Neda Morvillo, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer con la consorte Judy e il cuoco di bordo Recaldo Thomas.

Le indagini

Nessun effetto personale sarebbe ancora stato recuperato e le uniche apparecchiature riportate in superficie sono quelle del sistema di videosorveglianza, da cui si attendono risposte sull'affondamento del veliero ritenuto, fino alla tempesta sopraggiunta all'alba del 19 agosto, inaffondabile. Per il naufragio sono indagati il comandante neozelandese James Cutfield, l'ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffith di guardia in plancia la notte del naufragio.

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