L’opera è apparsa ieri davanti alla sede del Coni: si intitola “Italianità” e raffigura la pallavolista, neo campionessa olimpica, che schiaccia un pallone su cui appare la scritta: "Stop razzismo, odio, xenofobia, ignoranza". Nella notte è stata imbrattata di vernice rosa che altera il colore della pelle di Egonu. Il commento dell’artista sui social: “Il razzismo è un cancro brutto da cui l’Italia deve guarire”. Un passante 'restaura' l'opera con un pennarello nero
Neanche 48 ore e il murale dedicato a Paola Egonu, pallavolista della nazionale italiana e neo campionessa olimpica, è stato deturpato. L’opera della street artist Laika, apparsa nella notte del 12 agosto a Roma davanti alla sede del Coni di viale Tiziano 70, è stata rovinata da ignoti che hanno verniciato di rosa il corpo dell'atleta coprendo il colore della pelle. L’opera si intitola “Italianità”: raffigura Paola Egonu, eletta MVP e miglior opposta dei Giochi di Parigi, mentre schiaccia un pallone, anch’esso imbrattato, su cui appariva la scritta: "Stop razzismo”.
Il murale
Il murale dedicato alla pallavolista è stato un modo dell'artista Laika di rispondere alle polemiche sorte negli ultimi anni sul colore della pelle di Egonu e il suo essere italiana. "Questa vittoria è uno schiaffo a tutti i cosiddetti 'patrioti' che non accettano un'Italia multietnica, fatta di seconde generazioni, che non vuole lo ius soli. Una pallonata in faccia a chi parla di 'italianità' riferendosi ai tratti somatici", aveva dichiarato l'artista nel post di accompagnamento alle foto dell'opera. "Nel nostro paese non c'è più spazio per xenofobia, razzismo, odio ed intolleranza. Il razzismo è una piaga sociale che va sconfitta. Farlo anche attraverso lo sport è importantissimo. Credo in un futuro di inclusività, di accoglienza e di rispetto dei diritti umani. Essere rappresentata da atlete come Paola Egonu, Myriam Sylla, Ekaterina Antropova è un onore. Vederle con la medaglia più preziosa dei giochi olimpici al collo, mentre cantano commosse l'inno italiano è una gioia immensa. Dedico questo poster a tutti gli Italiani non riconosciuti come tali dal nostro stato".
Laika: "Razzismo brutto cancro"
Tra i primi a segnalare l'imbrattamento del murale è la stessa artista. Laika ha condiviso sul suo account Instagram un'immagine dell'opera deturpata commentando: "Il razzismo è un brutto cancro da cui l'Italia deve guarire".
Il 'restauratore' gentile
Fortunatamente ci ha pensato poco dopo un passante, 'armato' di pennarello nero, a riportare alle 'condizioni originali' il murale vandalizzato. L'opera di Laika è tornata al suo colore originale, compresa la scritta che compariva sul pallone 'Stop Racism'. "Grazie Laika" il messaggio lasciato impresso sul muro e dedicato all'artista romana che, sui propri social, ha lanciato un sondaggio per dipingere questa volta l'intero muro di fronte alla sede del Coni.