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Giornata della cannabis, come e quando la si usa a scopi terapeutici
I prodotti a base delle infiorescenze della pianta sono utilizzati in molti campi, dalla gestione del dolore cronico, non solo oncologico, alla stimolazione dell’appetito nei casi di cachessia e anoressia. In Italia l'unico soggetto autorizzato a coltivare le piante è lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM), alle dipendenze dall’Agenzia Industrie Difesa (AID)
Il 20 aprile è la giornata mondiale della cannabis. Ogni anno si tengono eventi per discutere della sua legalizzazione o liberalizzazione dove il consumo ricreativo non è ancora concesso e per celebrarla dove invece lo è. In Italia, la legge vieta il consumo di cannabis a scopo ricreativo. È però ammesso quello a fini medici: la comunità scientifica è concorde nel riconoscere alla cannabis proprietà benefiche nel trattamento di determinate patologie
Si stima che ogni anno, in Italia, il fabbisogno di cannabis utilizzata a scopo terapeutico abbia raggiunto i 1600kg, da destinare a circa 50mila pazienti. I dati forniti dal Ministero della Salute, secondo le associazioni che si occupano di promuovere l’utilizzo della pianta in ambito medico, sarebbero però sottostimati: un sondaggio dell’estate 2022 del Comitato Pazienti Cannabis Medica ha messo in luce come il 74% degli intervistati abbia dichiarato di non riuscire a reperire con costanza il prodotto
Lo spettro di problematiche per le cui terapie la cannabis può essere utilizzata è ampio. Si va dalla gestione del dolore cronico, non solo oncologico, a quella di disturbi cronici legati ad esempio a lesioni del midollo spinale o della sclerosi multipla. La prescrizione della cannabis a uso medico, spiega il Ministero della Salute, riguarda poi il trattamento della nausea e del vomito causati da chemioterapia, radioterapia e terapie per HIV