Verona, violenza e minacce: arrestati 7 estremisti di destra e ultrà

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Gli indagati sono stati ritenuti "incapaci di contenere i propri impulsi e veicolare le proprie idee in modo pacifico", traendo dal gruppo di appartenenza incitamento e approvazione e mostrando di considerare il ricorso alla violenza una modalità di affermazione delle proprie idee e di sopraffazione sull'avversario. 

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Dalle prime ore dell'alba, la Polizia di Stato di Verona ha dato esecuzione a 7 misure cautelari emesse nell'ambito di una ampia attività di indagine che vede coinvolte, per diversi episodi di violenza, 29 persone indagate e gravitanti nell'estrema destra scaligera destra e nel gruppo Ultras "North Side" del Chievo Verona. Gli arresti domiciliari riguardano sei veronesi e un trentino di età compresa tra i 19 e i 27 anni. Tra gli episodi più significativi l'aggressione perpetrata in via Mazzini ai danni di un giovane nel contesto della propugnata "lotta alle baby gang", le violenze commesse ai danni di alcuni tifosi marocchini in Corso Porta Nuova nelle fasi finali del campionato di calcio in Qatar e l'agguato messo in atto nel corso della "Festa in Rosso" a Quinzano del luglio 2023.

"Incapaci di contenere gli impulsi"

li indagati sono stati ritenuti "incapaci di contenere i propri impulsi e veicolare le proprie idee in modo pacifico", traendo dal gruppo di appartenenza incitamento e approvazione e mostrando di considerare il ricorso alla violenza una modalità di affermazione delle proprie idee e di sopraffazione sull'avversario.  

L'aggravante dell'odio razziale

Per alcune azioni violente, come nell'episodio contro i tifosi marocchini, il giudice ha riconosciuto l'aggravante della finalità dell'odio e della discriminazione razziale. In quella circostanza rimasero coinvolti diversi giovani marocchini, che subirono lesioni e danneggiamenti alle vetture sulle quali erano a bordo. I fatti contestati riguardano poi ancora quanto accaduto nel luglio 2023 a margine dell'annuale "Festa in Rosso" di Quinzano dove, oltre all'esplosione di un ordigno rudimentale, sono state perpetrate violenze nei confronti di partecipanti anche con l'uso di bastoni e bottiglie di vetro. Due degli arrestati, più recentemente, sono stati identificati tra i 67 tifosi italiani che lo scorso 15 giugno a Dortmund - prima della partita Italia - Albania del campionato europeo "Euro 2024" - sono stati intercettati dalle autorità tedesche, nella circostanza supportate da funzionari di polizia italiani, poco prima di aggredire un gruppo di supporter albanesi.

Italian Prime Minister Giorgia Meloni reports at the Chamber of Deputies on the upcoming European Council, Rome, Italy, 26 June 2024. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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Rinvenuti passamontagna e bombe carta

Al momento del controllo, sono stati rinvenuti numerosi passamontagna, bombe carta e materiale atto ad offendere e tutti i tifosi sono stati sottoposti ad un fermo preventivo. Uno dei due veronesi fermati in Germania, tra l'altro, risulta anche destinatario di un Daspo internazionale, violando pertanto anche la misura di prevenzione del questore. I destinatari delle misure cautelari sono tutti noti alla forze di Polizia per il compimento di atti dello stesso tipo, alcuni dei quali compiuti anche in ambito sportivo. Oltre alla militanza nei contesti dell'estremismo di destra scaligero, infatti, alcuni di loro gravitano anche nel gruppo Ultras "North Side" del Chievo Verona. Nella misura cautelare, il GIP ha voluto sottolineare come molti degli indagati abbiano commesso i fatti in esame nonostante fossero già stati denunciati in stato di libertà oltre che destinatari di provvedimenti amministrativi da parte del Questore, facendo emergere "totale sprezzo per le guardie", come loro definiscono i poliziotti.

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