Vallanzasca, giudici accolgono il reclamo della difesa: "Potrà andare in comunità di cura"

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La decisione arriva all'indomani dell'udienza alla quale ha partecipato anche l'ex boss della malavita milanese. Gli avvocati ieri erano tornati a chiedere che a Vallanzasca venga concesso tempo da trascorrere in una comunità fuori dalla prigione, come suggerito anche dai medici del carcere di Bollate. La data del primo ingresso in comunità sarà concordata tra le parti

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Renato Vallanzasca potrà farsi curare in una comunità fuori dal carcere. Il Tribunale della Sorveglianza di Milano ha accolto il reclamo della difesa dell'ex boss della malavita milanese e gli ha concesso il permesso di trascorrere del tempo in una comunità di cura. Lo riferiscono all'AGI fonti legali.

Le condizioni dell'ex boss

La decisione dei giudici è arrivata all’indomani dell’udienza sul reclamo. In una relazione medica acquisita dai legali dell’ex protagonista della criminalità degli anni ‘70 e ‘80, l’equipe di dottori del carcere milanese di Bollate ha infatti spiegato come l'ambiente "carcerario" sia "carente nel fornire" le cure di cui Vallanzasca ha bisogno. Per questo, hanno ribadito i medici, il detenuto andrebbe trasferito in un "ambito residenziale protetto", in un "luogo di cura esterno", data la sua "patologia". L’ex boss, 74 anni, soffrirebbe di un decadimento neurologico e cognitivo da almeno quattro anni. La Sorveglianza ha però opposto resistenza, affermando che le sue condizioni fisiche e psichiche sono tali che quella comunità non gli può garantire l'assistenza necessaria. Di parere contrario i difensori di Vallanzasca, per i quali esiste una struttura adeguata che possa alleviare il decadimento delle condizioni di salute del boss.

Milano - Renato Vallanzasca al tribunale di sorveglianza per una nuova udienza (Milano - 2024-06-19, Pietro Re) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Accolto il reclamo

"I giudici hanno concesso un permesso di fatto riaprendo la strada alla concessione di altri" spiegano gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi che da tempo sostengono che l'aggravarsi della forma di demenza da cui è affetto il loro assistito sia incompatibile col carcere. Nel provvedimento, i magistrati accolgono il reclamo contro il no all'ultimo permesso per andare in comunità negato nel marzo scorso: Vallanzasca potrà quindi frequentare la struttura terapeutica ritenuta utile alla "risocializzazione" e a rallentare il decorso del declino cognitivo. La data del primo ingresso in comunità sarà concordata tra le parti. Il Tribunale non ha evidenziato motivi contrari alla frequentazione della comunità, riferiscono i legali, nemmeno possibili ragioni di sicurezza. 

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