Maturità 2024, 1 studente su 2 avrebbe voluto studiare educazione sessuale e finanziaria

Cronaca
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Una classe impegnata nella prima prova dell'esame di maturità all'esterno del liceo Classico Visconti di Roma, 19 giugno 2019. ANSA/CLAUDIO PERI

Oltre il 60% degli intervistati sostiene che la scuola li abbia formati come “persone”, ma che non li abbia preparati alla vita e al futuro. Fra gli altri argomenti che i maturandi vorrebbero inserire nei programmi scolastici ci sono i corsi sul mercato del lavoro e sull’offerta formativa post-diploma. Le preferenze di studenti e studentesse emergono dall’“Osservatorio Maturità 2024”, condotto da ScuolaZoo su un campione di 4mila maturandi

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Cosa avrebbero voluto studiare gli studenti e le studentesse del liceo nell'ultimo anno scolastico? Educazione affettivo-sessuale, educazione finanziaria, corsi di formazione sul mercato del lavoro e sull’offerta formativa post-diploma. Sono queste alcune delle materie più desiderate di maturandi. Secondo l'“Osservatorio Maturità 2024: bilancio del quinquennio e prospettive future di ScuolaZoo, testata di riferimento degli studenti italiani, la metà dei maturandi e delle maturande del nostro Paese avrebbe voluto che queste quattro discipline fossero state incluse nel loro percorso scolastico. Una preferenza che si osserva in modo pressoché uniforme tra studenti di licei, istituti tecnici e istituti professionali. L'indagine ha coinvolto 4 mila maturandi provenienti da tutta Italia.

La classifica delle materie più desiderate

Dall’Osservatorio Maturità 2024 emerge appunto che educazione affettivo-sessuale ed educazione finanziaria conquistano il primo posto a pari merito in tutti gli indirizzi di studio, con preferenze pari o vicine al 50%; al secondo e terzo posto troviamo i corsi sul mercato del lavoro con il 32% e sull’offerta formativa post diploma con il 21%. Negli istituti tecnici e professionali queste percentuali sono più sbilanciate a favore dell’offerta formativa post-diploma, che raggiunge il 36% delle preferenze.

Le opinioni su orientamento e formazione

Oltre la metà dei maturandi, precisamente il 52%, ritiene che la scuola non li abbia preparati alla vita e al futuro ed è probabilmente da questa percezione che nasce l’esigenza di studiare materie funzionali alla vita di tutti i giorni e alle scelte post-diploma.
L’insoddisfazione nei confronti dei programmi scolastici emerge in più punti dell’Osservatorio: potendo tornare indietro, il 50% dei maturandi sceglierebbe un diverso indirizzo di studio. La causa principale di questo ripensamento è “la perdita di interesse” per l’offerta formativa scelta: un problema che riguarda il 60% dei liceali, il 73% degli studenti degli istituti tecnici e il 72% dei professionali. Fra i maturandi dei tecnici e dei professionali c’è la percezione diffusa di non avere le competenze per entrare nel mercato del lavoro: circa 1 su 2 non si sente formato per lavorare. Un tema noto, quest’ultimo, cui Ministero Lavoro e del Merito farà fronte attraverso la cosiddetta “riforma 4+2”, che prevede:

●        la riduzione del percorso di studi da 5 a 4 anni,

●        la possibilità di accedere a un percorso post diploma professionalizzante, come gli ITS,

●        maggiore focus, durante il quadriennio, sulle materie di indirizzo e sui pcto

La percezione di non essere pronti per affrontare la vita e il futuro deriva anche da una profonda insoddisfazione per le attività di orientamento post-diploma che riguarda il 60% dei liceali, il 50% dei maturandi del tecnico e il 53% dei maturandi del professionale.

I corsi di orientamento

Uno studente su 5 si dice disposto a pagare una cifra fra i 50 e i 500 euro per avere dei corsi di orientamento. I più propensi a spendere per orientarsi sono i maturandi degli istituti professionali (35%), seguiti da quelli del tecnico (23%) e da quelli del liceo (19%). La maggior parte degli studenti dichiara che continuerà a formarsi, con percentuali altissime nei licei (88%) e rilevanti anche nei tecnici (oltre il 60%) e nei professionali (oltre il 40%). Fra tutti gli indirizzi, gli istituti professionali mostrano la situazione più critica: il 35% del campione - percentuale superiore a licei e tecnici - non sa cosa farà dopo il diploma e non si sta informando per trovare la propria strada o perché si sente bloccato (60%) o perché non è interessato a farlo (4%). Situazione simile negli istituti tecnici anche se con percentuali leggermente inferiori.

Uno sguardo al passato e uno al futuro

La pandemia ha lasciato un segno profondo sul secondo e il terzo anno di scuola superiore dei maturandi 2024: per circa il 60% dei rispondenti, il Covid ha avuto un impatto “devastante” (20%) o “brutto” (40%). Si tratta di un dato rilevante, che va tenuto in considerazione nella lettura dell’Osservatorio. Rispetto al futuro, lo stato d’animo prevalente è “ansioso” (45%), ma non mancano segnali incoraggianti: il 28% del campione si sta affacciando con “curiosità” al nuovo ciclo o è “impaziente di affrontare nuove sfide” (24%).

Gli studenti del liceo paritario scienze umane Sacra Famiglia affrontano la prova scritta per l'esame di maturità a Torino 22 giugno 2022 ANSA/TINO ROMANO

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