Si tratta di Umberto Pietrolungo, 58 anni, già in carcere a Cosenza per altri reati, vicino al clan di 'Ndrangheta Muto. A incastrare l’uomo tracce di dna e impronte digitali su alcuni reperti raccolti 33 anni fa
Dopo 33 anni ha un nome e un volto il killer di Pierangelo Fioretto e della moglie Mafalda Begnozzi, uccisi la sera del 25 febbraio 1991 nel cortile della loro abitazione, in contra' Torretti, a Vicenza. Gli agenti della Squadra mobile della questura di Vicenza e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare a Umberto Pietrolungo, 58 anni, già in carcere a Cosenza per altri reati, vicino al clan di 'Ndrangheta Muto. A incastrare l’uomo tracce di dna e impronte digitali su alcuni reperti raccolti 33 anni fa ma che sottoposti a nuove indagini scientifiche con le moderne tecnologie odierne hanno permesso la sua identificazione.
La svolta nelle indagini
La svolta sarebbe arrivata dalla scientifica, il 24 febbraio 2023, quando il profilo genetico di Pietrolungo - raccolto per un altro caso - è coinciso perfettamente con quello ricavato dalle impronte digitali isolate su un guanto del presunto assassino di Vicenza. Impronte che all'epoca non erano bastate a risolvere il "giallo" e che ora, grazie a tecniche di analisi sempre più sofisticate, sono risultate decisive.