Firenze, il tribunale di sorveglianza concede a Verdini i domiciliari per motivi di salute

Cronaca

L'ex parlamentare di Forza Italia e Ala è affetto da diverse patologie, di cui soffre da tempo, difficilmente gestibili dentro un carcere: per questo gli sono stati concessi sette mesi di detenzione a casa. Sta scontando una pena cumulativa di 15 anni e 10 mesi per tre condanne definitive per bancarotta

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Il tribunale di sorveglianza di Firenze ha concesso a Denis Verdini la detenzione domiciliare per 7 mesi, per motivi di salute. Lo ha riferito nel pomeriggio l'avvocato Marco Rocchi,  che ha specificato che per l'ex parlamentare di Forza Italia e Ala era "appena arrivato a casa". Verdini, inizialmente detenuto nel carcere di Sollicciano, poi per le condizioni di salute era stato spostato al carcere don Bosco di Pisa che ha un centro clinico. Lo stesso legale difensore aveva fatto istanza per l'incompatibilità dello stato di salute dell'ex banchiere risultando incompatibili con la detenzione in carcere. Il 30 maggio c'era stata udienza al tribunale di sorveglianza.

Verdini soffre da tempo di diverse patologie

Il giudici di Firenze, nell'udienza di due giorni fa, avevano ricevuto la relazione del professor Carlo Rostagno, perito nominato dal tribunale, in cui si afferma che Verdini ha più patologie che sono difficili da gestire correttamente in un penitenziario. Simile la conclusione del cardiochirurgo, professor Pierluigi Stefano, consulente a cui la difesa ha chiesto una valutazione di parte. . La Procura generale aveva invece dato parere negativo, sostenendo che le cure ricevute da Verdini da alcune settimane nel centro clinico del carcere 'Don Bosco' di Pisa erano da ritenersi adeguate. Ora la decisione che permette all'ex parlamentare di Fi e Ala di scontare la pena a casa, nella sua villa di Pian de' Giullari, la collina sopra il capoluogo toscano. Se le sue condizioni lo consentiranno, una volta trascorsi i sette mesi, il magistrato di sorveglianza valuterà se l'ex coordinatore nazionale del partito di Silvio Berlusconi potrà tornare nuovamente nel carcere di Firenze Sollicciano. 

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Deve scontare a 15 anni di reclusione per tre condanne per bancarotta

Denis Verdini, 73 anni, deve scontare 15 anni e 10 mesi di reclusione per tre condanne per bancarotta. Nel gennaio 2021 ottenne la detenzione domiciliare per motivi di salute, a causa del Covid che si diffondeva tra i detenuti e il personale del carcere capitolino di Rebibbia dove si era costituito e si trovava recluso. Poi analoga decisione fu confermata dal tribunale di sorveglianza di Firenze nel luglio 2021 per l'età, superati i 70 anni. Tuttavia, nel febbraio 2024 la detenzione domiciliare è stata revocata a Verdini per aver violato prescrizioni imposte dallo stesso tribunale di sorveglianza, in particolare quelle indicate nelle sue trasferte a Roma, accordate per sottoporsi a visite dal dentista di fiducia, che Verdini ha nella Capitale. L'ex senatore però nei soggiorni romani aveva partecipato ad alcune cene in ristoranti. Denis Verdini era stato anche autorizzato dalla Sorveglianza a pernottare nella casa romana del figlio Tommaso. 

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Le "evasioni" tra il 2021 e il 2022

Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze aveva ripristinato il carcere nell'inverno scorso, nonostante le già note problematiche di salute, a causa delle evasioni documentate nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Roma in cui Verdini si è ritrovato indagato assieme al figlio Tommaso (che ha chiesto di patteggiare due anni e dieci mesi). Tre le cene al ristorante 'Pastation' in piazza Campo Marzio, dove Verdini avrebbe incontrato persone quando invece avrebbe dovuto essere nella sua villa fiorentina, dopo l'autorizzazione a recarsi a Roma - dove vive il figlio - ma solo per recarsi alla visita con il suo dentista al Senato. Le tre cene 'incriminate' risalgono al 26 ottobre 2021, al 30 ottobre 2021 e all'11 gennaio 2022. Secondo le accuse, Verdini ha violato ulteriormente il divieto di comunicare rispondendo a una telefonata di Fedele Confalonieri e poi inviando una e-mail allo stesso Confalonieri e a Marcello Dell'Utri.-

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