La questione parte dall’accusa di corruzione che ha portato agli arresti domiciliari, lo scorso 17 aprile, Riccardo Cameo, funzionario dell'Agenzia delle Entrate e altri due dirigenti. Il nome del cantante napoletano sarebbe finito nelle intercettazioni dell’inchiesta ma lui nega
Il nome di Gigi D’Alessio è finito in mezzo alle intercettazioni di un’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari, lo scorso 17 aprile, Riccardo Cameo, funzionario dell'Agenzia delle Entrate e altri due dirigenti, con l'accusa di corruzione. Il cantante napoletano ha subito preso le distanze, negando ogni coinvolgimento con l’indagato e annunciando di aver già dato incarico ai suoi legali di presentare querela.
Cosa è successo
L’inchiesta del pm Carlo Villani coinvolge 30 persone indagate per corruzione e per questo motivo poste sotto intercettazione. Riccardo Cameo è uno dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate a cui alcuni commercialisti, anch’essi indagati, si sarebbero rivolti per sistemare le pratiche dei loro clienti. Come riportato dal Corriere della Sera, in una conversazione risalente al 5 dicembre 2022 Cameo aveva detto: “Dopo la pratica di… come si chiama quel cantante là? Eh sì, Gigi D’Alessio.. sò rimasto scioccato proprio… ho pensato che me veniva ad arrestà, ogni volta che passava la polizia… eh… avevo preso 20mila euro per risistemargli tutto”.
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La risposta di D’Alessio
Le dichiarazioni pubblicate sul quotidiano hanno provocato l’immediata reazione del cantante napoletano che nega ogni coinvolgimento nella vicenda e annuncia querele. "Le dichiarazioni di un signore che non conosco e con il quale non ho mai avuto alcun rapporto, riportate nell'articolo pubblicato oggi (ieri, ndr) sull'edizione romana del Corriere della Sera dal titolo: 'La pratica D'Alessio? Presi 20mila euro', sono assolutamente false e frutto della fantasia di tale soggetto”, ha dichiarato D'Alessio in una nota. “I presunti fatti che riferisce su di me non sono mai avvenuti e non appartengono al mio stile di vita. Ho già incaricato i miei legali di presentare immediatamente querela all'autorità giudiziaria".