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25 Aprile tra commemorazioni, cortei e tensioni da Roma a Milano

©Ansa

Per la Festa della Liberazione ci sono state iniziative in tutta Italia. Mattarella ha deposto una corona di alloro al sacello del Milite ignoto. Presenti Meloni e i presidenti delle Camere. Si è poi spostato in Val di Chiana per commemorare la strage nazista. Partigiani, sindacati e leader delle opposizioni a Milano con Scurati e a Roma con Roberto Salis. Momenti di tensione nella Capitale e nel capoluogo lombardo, così come a Torino

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Schlein: "Tanti con noi, ci dicono 'non mollate'"

"Una partecipazione straordinaria e una bellissima risposta quella che vediamo al corteo di Milano. Onoriamo la memoria di chi si è sacrificato tanto per consegnarci un futuro di libertà e democrazia, che dobbiamo conservare ogni giorno difendendo la Costituzione antifascista nata dalla Resistenza". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, al corteo di Milano.

Roccella: "25 aprile festa della libertà da tutti totalitarismi"

"Il 25 aprile non deve essere solo la festa della liberazione ma la festa della libertà. Libertà da tutti i totalitarismi e da tutte le oppressioni, di ieri e di oggi. La libertà è una conquista, la pace non è una resa alle aggressioni, la giustizia non si realizza con il pacifismo bugiardo di chi legge la realtà con gli occhi velati dall'ideologia. Ricordare il passato ha senso se sappiamo vivere il presente, lavorando per una pace giusta, per una democrazia autentica, per la libertà di tutti", ha scritto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella in un post su Facebook.

Scurati legge il monologo, piazza Duomo applaude

Applauso scrosciante per Antonio Scurati dopo la lettura del monologo oggi pomeriggio dal palco di piazza Duomo a Milano da dove lo scrittore è intervenuto dopo aver partecipato al corteo del 25 Aprile per le strade del centro della città. Scurati ha fatto una sola variazione rispetto alla versione originale quando ha detto che "temo che oramai nemmeno questo 25 aprile pronunci la parola antifascismo". "Mentre vi parlo festeggiamo perché questa è la festa della Liberazione che è liberazione dal nazifascismo" ha aggiunto. Terminato il monologo è sceso dal palco e ha abbracciato la segretaria del Pd Elly Schlein prima di allontanarsi.

A Genova fischi e urla contro Toti e Bucci

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci sono stati contestati con fischi e urla da un gruppo di manifestanti durante i saluti istituzionali per le celebrazioni del 79/mo anniversario dalla Liberazione a Genova, in piazza Matteotti. Diverse migliaia le persone in piazza, solo una parte ha partecipato alla protesta, che non ha interrotto gli interventi dal palco. "Vergogna", hanno gridato alcuni manifestanti mentre le istituzioni locali deponevano le corone al sacrario dei caduti partigiani sotto il ponte Monumentale. "È una festa molto partecipata e credo che le polemiche non possano essere protagoniste, ma al massimo debbano essere lo sfondo – ha commentato Toti –. La libertà vuol dire anche la libertà di poter avere idee diverse e polemizzare, nei limiti del fatto che qua oggi celebriamo la Resistenza e la Liberazione, che sono costate la vita a tanti ragazzi provenienti dalle più lontane nazioni del mondo, che hanno combattuto fianco a fianco con i nostri partigiani per liberare l'Italia e l'Europa tutta dalla dittatura nazifascista, che dobbiamo ricordare esattamente per quella che è stata, questo è il nostro dovere". A un manifestante che lo rimproverava di non aver usato la parola “antifascista” nel suo discorso, il sindaco Bucci ha replicato: "È ovvio che Genova è una città antifascista, che discorso è, ormai il discorso è molto più avanti, la città ha riempito la piazza facendo vedere che ha importanti valori di libertà e democrazia, queste sono le cose che dobbiamo dire oggi, libertà, democrazia e lavoro per tutti".

Sala: "Su antifascismo da governo solo silenzio imbarazzante"

"Il fascismo è stato fino dall'origine un crimine prima ancora che una sciagura, diventata poi la piu grande tragedia vissuta dall'umanità nella sua alleanza con il nazismo. Ma perché una parte del governo non ha mai voluto chiarire questo equivoco di fondo?". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, dal palco del 25 aprile.

Comune Varese: "DoRa nei cimiteri, li denunciamo"

"Acquisiremo immagini e relazioni delle forze di polizia e provvederemo ad effettuare la denuncia per inosservanza dei provvedimenti amministrativi oltre che per altri eventuali reati", così l'amministrazione comunale di Varese dopo che il gruppo nazifascista dei Do.Ra ha disatteso oggi il divieto emanato dalla giunta guidata dal sindaco Davide Galimberti di effettuare manifestazioni all'interno dei cimiteri cittadini. I militanti di Do.Ra. hanno infatti onorato i "camerata" sepolti nei cimiteri di Sant'Ambrogio e Belforte con saluti romani e uno striscione inneggiante agli "eroi della patria".

Scurati legge il suo monologo con un garofano rosso a Milano

Antonio Scurati sta leggendo il suo monologo dal palco della manifestazione nazionale per la festa della liberazione a Milano. E tiene in mano un garofano rosso, simbolo del Partito socialista, partito di Giacomo Matteotti di cui ricorrono i cento anni dell'assassinio.

Palestinesi contestano corteo 25 aprile in piazza Duomo

Ad attendere le persone che hanno sfilato per le vie della città i militanti del presidio organizzato dai Giovani Palestinesi al quale hanno aderito anche le realtà antagoniste. C'è stato da parte loro un tentativo di sfondare le transenne che separano la piazza dal palco ma sono stati bloccati dalle forze di polizia. I pro Palestina hanno fischiato anche l'inno d'Italia e il sindaco Giuseppe Sala.

Sindaco Venezia fischiato a cerimonia in ghetto

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha ricordato la festa della Liberazione in Ghetto, cantando Bella Ciao insieme ai presenti. In tutta risposta alcuni giovani del gruppo "Venezia antifascista" e alcuni contestatori del ticket d'accesso hanno fischiato il primo cittadino. A difendere il sindaco è intervenuto il presidente della comunità ebraica Dario Calimani, che ha sottolineato come la presenza del sindaco sul palco il 25 aprile ci sia sempre stata "a differenza di tante altre città d'Italia" ."Mai come ora dobbiamo ribadire che siamo antifascisti", ha concluso Calimani.

Sindaco Palermo: “No divisioni e strumentalizzazioni”

"Oggi il 25 aprile ha lo stesso significato che ha dal primo momento, cioè celebra e ricorda facendone memoria la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Poi è chiaro che negli anni e nel tempo, e a seconda delle diverse e mutevoli condizioni politiche e sociali del Paese, ogni anniversario ha assunto delle coloriture diverse. A me piace guardare all'essenza vera di questa giornata che è quella che ricorda una guerra di liberazione e ci invita a una liberazione quotidiana quella che però non guardi ne a strumentalizzazioni né a divisioni ma all'interesse del bene comune e della gestione corretta della cosa pubblica". Lo ha detto il sindaco Roberto Lagalla a margine della celebrazione della Liberazione al parco Piersanti Mattarella a Palermo.

Contestata a Milano la comunità ebraica: "Assassini"

"Fuori i sionisti dal corteo" ha scandito il gruppo di filopalestinesi e Carc posizionato al centro di corso Venezia al passaggio della comunità Ebraica alla manifestazione del 25 Aprile a Milano. "Ve la diamo noi l'economia di guerra. Schlein, Meloni a zappare la terra", hanno urlato ripetendo '"assassini" "siete come Hitler". Qualche spintone tra forze dell'ordine e manifestanti per evitare il contatto fra i due gruppi quando è passata una bandiera d'Israele. 

La sindaca di Marzabotto legge il monologo di Scurati

Anche la sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi, ha letto il monologo di Antonio Scurati che non è stato diffuso nel corso della trasmissione di Serana Bortone dal palco delle celebrazioni del 25 aprile al Monte Sole. "A Monte Sole e Marzabotto noi ricordiamo sempre cosa fu il fascismo durante tutta la sua esistenza - ha detto la sindaca dal palco -. In posti come questo si comprendono bene quali siano state le responsabilità del fascismo, che come il nazismo rendeva le persone disumane, capaci di uccidere persone che fino al giorno prima erano loro vicini di casa, i cui bambini erano a scuola con i loro bambini". Per Cuppi bisogna "comprendere anche il valore della scelta di chi decise di stare dalla parte giusta o di stare dalla parte sbagliata. Distinzione che è sempre bene fare perché per anni e c'è stata la tendenza ad annacquare le responsabilità del fascismo. Anche quest'anno chi è al governo si è dimenticato di definire la strage delle fosse Ardeatine una strage nazi fascista. Questa non è una dimenticanza - sottolinea - ma un 'omissione volontaria. Noi dobbiamo sempre ricordarlo, perché altrimenti si riscrive la storia. È importante invece dare voce forte a tutte le persone che stanno soffrendo nel mondo".

Sala: "Temiamo un attacco alla Costituzione"

"È importante essere qui non perché temiamo il ritorno del fascismo ma perchè temiamo certamente una limitazione della nostra democrazia, un attacco alla Costituzione, la riforma del premierato non ci va". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sfilando al corteo del 25 aprile, in merito alle polemiche in occasione di questa giornata.

Manifestanti a terra davanti a Questura Napoli

Alcuni manifestanti si sono sdraiati a terra e coperti da lenzuola bianche a pochi passi dalla Questura di Napoli. Il sit in è stato promosso nel corso del corteo pro Palestina in corso a Napoli. "Sono quasi sette mesi - grida una rappresentante della Comunità palestinese di Napoli - che il nostro popolo subisce uno sterminio. Oltre 35mila sono stati uccisi per mano dell'esercito sionista". Gli agenti di polizia, in assetto antisommossa, tengono a distanza di sicurezza i manifestanti a difesa della sede della Questura.

Il corteo a Milano

È partito con le note di Bella ciao il corteo nazionale per la festa della Liberazione a Milano. Ad aprirlo il sindaco Giuseppe Sala con il gonfalone del Comune medaglia d'oro della resistenza e a seguire del comune di Sesto San Giovanni, della Regione, della città metropolitana e di altri comuni dell'hinterland. A seguire le brigate partigiane, in primis la Brigata ebraica con cui sfilano fra gli altri Carlo Calenda, Mariastella Gelmini, la coordinatrice di Italia Viva Raffaella Paita e il consigliere regionale azzurro Giulio

Gallera.

Tensioni a Verona per striscioni pro Palestina davanti sinagoga

Momenti di tensione si sono registrati a Verona per la presenza di bandiere esposte da gruppi di palestinesi durante la deposizione di una corona d'alloro sulla targa a ricordo del sacrificio di Rita Rosani, partigiana ebrea uccisa da un repubblichino in una rappresaglia nel 1944 a Negrar (Verona). Ad accendere la protesta della comunità ebraica è stata proprio la presenza dei simboli della Palestina davanti alla sinagoga. Il rabbino ha cercato di far rimuovere i vessilli e gli striscioni pro Palestina, urlando "questa è una continuazione del fascismo". Pronto l'intervenuto della Digos: un dirigente della polizia ha convinto il rabbino a rientrare nella sinagoga, mentre una donna ha invitato i manifestanti palestinesi ad andarsene, sostenendo che l'iniziativa era "un'offesa, davanti alla sinagoga". Per riportare la calma è intervenuto anche l'assessore alla memoria storica del Comune di Verona, Jacopo Buffolo.

Nordio fischiato a Treviso

Fischi e “buuh” di disapprovazione sono stati indirizzati al ministro della giustizia Carlo Nordio durante il discorso che stava svolgendo in piazza a Treviso per la festa del 25 aprile. Il ministro aveva iniziato da poco a parlare, affrontando il tema più caldo di queste ore, sostenendo che la richiesta di dirsi antifascisti "è una domanda retorica, perché avendo noi giurato fedeltà sulla Costituzione - ha sottolineato - è ovvio che siamo antifascisti". È stato a questo punto che si sono levati i fischi dalla folla presente in piazza dei Signori. Nordio non si è interrotto e ha continuato il suo discorso commemorativo.

Firenze, in piazza Signoria Massini legge Scurati

Si è aperto con la lettura del monologo di Scurati, da parte dell'attore Stefano Massini dall'arengario di Palazzo Vecchio, la cerimonia per il 25 aprile in piazza della Signoria a Firenze che, ha detto il sindaco Dario Nardella, fazzoletto rosso al collo, "in dieci anni non avevo mai visto così piena". Tra i presenti anche sostenitori della Palestina con bandiere palestinesi e uno striscione con scritto “Gaza è un genocidio”. “Palestina libera” si è sentito risuonare più volte anche durante il corteo da piazza dell'Unità d'Italia, dove le celebrazioni sono iniziate con la deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti e i discorsi pronunciati da rappresentanti di varie fedi religiose: unico assente l'iman Izzedin Elzir perché, come spiegato da lui stesso, è all'estero. Nel corteo anche qualche bandiera ucraina. Prima di leggere il monologo Massini ha ringraziato tra gli altri anche "chi non la pensa come me e grazie agli antifascisti ha modo di dirlo". Due minuti di applausi hanno poi accompagnato la file del monologo. L'attore, guardando la piazza della Signoria, ha quindi aggiunto "di non averla vista così piena se non quando" ci fu la manifestazione per l'attentato di via dei Georgofili nel 1993. "Le due cose sono connesse - ha aggiunto -. La democrazia va difesa non solo dalle bombe ma anche dalle parole" che suonano come bombe. Citando poi la dichiarazione della premier Giorgia Meloni sui social - "La fine del fascismo pose basi per la democrazia" - ha precisato: "La fine del fascismo grazie agli antifascisti pose le base della democrazia".

Roberto Salis: "Ilaria simbolo dell'antifascismo"

Il padre dell'attivista detenuta da 11 mesi in Ungheria nel corso della manifestazione dell'Anpi ha letto un messaggio della figlia: "Sono orgogliosa che nel mio Paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti grazie alla coraggiosa lotta di partigiani e partigiane. Dalla mia cella ardentemente desidero che il mio Paese si mostri tutti i giorni all'altezza della propria Storia": L'ARTICOLO

Le parole del sindaco di Milano Sala

"Le polemiche ci sono tutti gli anni, ogni anno sembrano sempre più importanti, più gravi, ma le polemiche ci sono. Il punto è che lo spirito del 25 Aprile non cambia, quello che io dico è che questa è comunque una festa, la festa della Liberazione e non della libertà come qualcuno vuole far credere, ma che noi dobbiamo e vogliamo festeggiare": lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala alle celebrazioni per il 25 aprile in Largo caduti milanesi per la Patria. "Un passaggio positivo per la nostra storia è stata la Liberazione e ha portato alla Costituzione che è magnifica. Il senso è talmente profondo e alto che deve farci andare al di là di qualche polemica che naturalmente c'è", ha aggiunto Sala. Il sindaco ha poi replicato a chi chiedeva della presenza del leader della Lega Matteo Salvini, anche lui in Largo caduti milanesi per la Patria: "Dico che va bene, alla fine è chiaro che ogni momento deve essere più partecipato possibile, quindi ci mancherebbe altro".