Palermo, la vittima dello stupro: "Per non essere ammazzata devo stare sempre chiusa?"

Cronaca
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La ragazza palermitana vittima dello stupro di gruppo commenta la nuova denuncia per le presunte minacce ricevute da un minorenne e da sua madre, affinché ritrattasse una precedente denuncia per abusi sessuali. "Non cederò mai, la soddisfazione non ve la darò mai", ha detto

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"Se sono ancora viva è solo per un motivo, perché dopo il male che la gente mi ha fatto o crede di avermi arrecato è convinta che cederò, ma io proprio per questo principio la soddisfazione non ve la darò mai". È con queste parole che la ragazza palermitana 20enne vittima di uno stupro di gruppo, a Palermo, lo scorso luglio, commenta la nuova denuncia per le presunte minacce ricevute da un ragazzo minorenne e da sua madre, affinché ritrattasse una precedente denuncia per abusi sessuali. 

Lo sfogo della vittima

“Per la sfortuna di molti sono ancora viva", scrive in un post pubblicato sui social. "L'unica cosa che penso è che ogni volta che non posso uscire, ogni volta che penso di dovere vivere in un altro posto non riesco a realizzarlo, per quanto Palermo mi faccia male ci ricasco sempre a volerci tornare - dice - È vero che Palermo mi ha fatto del male ma la sento così mia che ogni volta che mi allontano... non ci riesco". Poi aggiunge: "Le altre ragazze possono passeggiare tranquillamente mentre io non posso stare nella mia città. Quando non ci sto mi fa male, perché non è una mia scelta stare lontano da Palermo. A Milano non ti punterebbero il dito come accade a me, qui me lo punterebbero per sempre". E conclude: "Per non essere ammazzata devo stare chiusa? Ecco perché uscivo".

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