Pasquetta solidale, pranzo per 200 senzatetto a Opera Cardinal Ferrari

Cronaca
Emanuela Ambrosino

Emanuela Ambrosino

L'associazione milanese ha replicato una giornata di festa e solidarietà dopo il pranzo di Pasqua per 250 persone. “È importante per i nostri assistiti sapere che nei giorni di festa non vengono lasciati soli. E anzi diventa un momento di maggiore aggregazione", racconta una volontaria

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Dopo il pranzo di Pasqua con 250 persone Opera cardinal Ferrari non si ferma e anche oggi per la pasquetta replica una giornata di festa per chi l’avrebbe trascorsa da sola e in difficoltà. In 200 hanno pranzato nella mensa di via Boeri a Milano, e sono stati distribuiti una sessantina di sacchetti per i senzatetto che sono in Ramadan. 

La storia di Danila che spegne 77 candeline con la famiglia allargata

Oggi è un giorno di festa all’Opera Cardinal Ferrari. E non solo per la Pasquetta e il menu speciale, le uova e le colombe. È un giorno di festa perché Danila compie 77 anni. Danila a Giugno scorso è andata a Bruxelles per un incontro in cui si parlava di povertà abitativa. Danila, insieme ad altri due senzatetto, è stata scelta da Opera Cardinal Ferrari per andare oltre i dati e le cifre, per raccontare cosa significa davvero perdere tutto e trovarsi a vivere per strada. Danila ha parlato dei bisogno e delle speranze di chi vive una condizione come la sua. “È stato un intervento significativo”, racconta Barbara Galmuzzi dell’Opera Cardinal Ferrari, “perché  la storia di Danila è quella di tante donne che arrivano da fuori e lavorano come badanti, ma che una volta che perdono il lavoro, perdono tutto e non riescono più a provvedere a se stessi. Sembra una storia banale ma non lo è. È la realtà di tante donne che arrivano da noi dopo anni di lavoro nelle case dove vivevano e si occupavano di anziani, mandando tutti i soldi ai figli rimasti nel paese di origine”.

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La storia di Rogerio che ha perso tutto e oggi lavora qui 

Rogerio ha 51 anni, è nato in Brasile ed è in Italia dal 1990. E’ venuto qui in vacanza e poi ha deciso di tornare per completare gli studi di economia. Una volta a Milano è entrato in un giro di persone dello spettacolo e si è innamorato di un uomo, un cuoco molto conosciuto in città, hanno vissuto insieme per diciassette anni e poi la loro storia è finita. Rogerio aveva 38 anni e inzia il periodo buio della sua vita.  La depressione lo tiene chiuso in casa, smette di lavorare e di pagare l’affitto dell’appartamento in centro, a Porta Venezia, dove conviveva con il suo compagno e finisce in un dormitorio comunale.Da allora grazie agli assistenti sociali Rogiero, anche se non ha l’età per frequentare l’opera cardinal Ferrari, entra in quella che definisce la sua “nuova famiglia allargata”. Lavorava qui come volontario nel guardaroba e adesso è in lavanderia. “Durante le feste la cosa più bella è che tutti qui si preoccupano non solo del pasto ma anche di portare allegria per chi vive ai margini. A Natale c’è lo scambio di regali, a Pasqua abbiamo aperto le uova, a ferragosto mangiamo l’anguria tutti insieme”.

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La storia di Ludmilla, la volontaria che serve nella mensa

Ludmilla ha 75 anni, è volontaria da quasi tre anni all’Opera Cardinal Ferrari dove si occupa della mensa, di assistere i medici dell’ambulatorio sanitario e di smistare i vestiti e le scarpe che vengono donati e che poi vengono distribuiti a chi ne ha bisogno. “È importante per i nostri assistiti sapere che nei giorni di festa non vengono lasciati soli. E anzi diventa un momento di maggiore aggregazione. Il menu è quello delle feste e cerchiamo di vivere momenti di convivialità. Prepariamo con cura la tavola, se ne occupa chi lavora nel laboratorio creativo in modo da coinvolgere tutti”.

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