Gabriele Marchesi, no dei giudici all'estradizione in Ungheria: torna libero

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Il ventitreenne è accusato di aver partecipato con Ilaria Salis agli scontri del 10 febbraio 2023 a Budapest e di aver aggredito tre neonazisti

 

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Gabriele Marchesi non sarà consegnato all’Ungheria. Dopo sei udienze la Corte d’appello di Milano - giudici Monica Fagnoni, Stefano Caramellino e Cristina Ravera -ha respinto la richiesta di consegna in merito al mandato di arresto europeo (emesso a ottobre ed eseguito lo scorso 21 novembre). Il ventitreenne è accusato di aver partecipato con Ilaria Salis agli scontri del 10 febbraio 2023 a Budapest e di aver aggredito tre neonazisti durante le celebrazioni del giorno dell’onore, che ricorda la memoria dei soldati nazisti che, nel 1945, tentarono di rompere l’assedio dell’Armata Rossa e vennero uccisi in battaglia. Da questo momento Marchesi non è più ai domiciliari, ma è un libero cittadino in Italia.

Il processo a Budapest

Dal giorno seguente alle aggressioni Ilaria Salis è detenuta in un carcere ungherese. La decisione dei giudici milanesi è arrivata qualche ora dopo quella della collega József Sòs che a Budapest ha respinto la richiesta di domiciliari per la trentanovenne insegnante milanese, oggi comparsa ancora una volta in aula con le manette ai polsi e le catene ai piedi.

Roberto Salis padre di Ilaria al tribunale di  Budapest, Ungheria, 28 marzo 2024. 
ANSA/Enrico Martinelli

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