Palermo, anche 14 minori denunciati per le "vampe" di San Giuseppe

Cronaca
Raffaella Daino

Raffaella Daino

Venticinque identificati e diciotto denunciati per gli scontri con le forze dell'ordine avvenuti in piazza Sant’Anna al Capo, alla Kalsa e a Ballarò in cui tre poliziotti ed un carabiniere sono rimasti feriti. Tra le accuse: danneggiamento aggravato, incendio, resistenza, accensione di fuochi pirotecnici, bombe carta e petardi

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La "mala usanza" non è ancora stata sradicata e anche quest'anno, nel giorno di San Giuseppe, i quartieri popolari del centro storico e della periferia sono diventati teatro di guerriglia urbana. L’occasione, una tradizione cittadina, tanto pericolosa quanto vietata dalla legge: l’accensione di "vampe" attraverso l’accatastamento di legno, arredi e suppellettili, accumulati nelle vie e nelle piazze. E così, dove si è scritto tradizione e folklore, si è letto teppismo.

Cosa è successo

La ricorrenza era stata affrontata per tempo nel Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica quando era stato deciso di intensificare l’attività di controllo, predisponendo accurati dispositivi di sicurezza, per prevenire e contrastare l’accensione dei falò. Numerose unità della Polizia di Stato, coadiuvate da personale dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale, dei Vigili del Fuoco e addetti della RAP, suddivise su tutto il territorio cittadino anche con personale in “abiti civili”, hanno svolto una capillare attività di monitoraggio nelle piazze e nei luoghi di aggregazione di tutti i quartieri cittadini con particolare attenzione ai luoghi sensibili come abitazioni civili, ospedali, parcheggi pubblici o privati ed ogni altro sito ritenuto a rischio.

I controlli

Il monitoraggio è arrivato anche dall’alto, con la presenza degli elicotteri, rispettivamente del IV Reparto Volo della Polizia di Stato e del Nucleo Elicotteri Carabinieri Palermo-Boccadifalco, in volo sulle aree ritenute più a rischio che hanno assicurato alla sala operativa della Polizia di Stato un flusso di immagini costanti del fenomeno monitorato giunte presso la “Control Room”, allestita per la gestione dell’evento, che ha coordinato l’impiego del personale in servizio in relazione alle emergenti esigenze a tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica ma nonostante le decine di interventi preventivi i falò non sono mancati e con essi i disordini, concentrati nei quartieri Zen, Brancaccio, Oreto, Zisa, Borgo Nuovo, piazza S.Anna al Capo, Kalsa e Ballarò. In queste zone, le Forze di Polizia hanno incontrato la resistenza più ostica e sono stati costretti a scendere in forza, anche in assetto antisommossa; accorgimenti resi necessari dall’ostilità di chi aveva accatastato legna, era riuscita a dar fuoco e cercava di respingere l’intervento dei poliziotti e dei v.v.f. con il fitto lancio di sassi, bottiglie, suppellettili varie ed in alcuni casi cassonetti e bombe carta.

"Un quadro allarmante"

"Il monitoraggio investigativo - sottolinea una nota della Questura - ha restituito un quadro allarmante delle condotte degli indagati, organizzati in modo quasi militare, in previsione di possibili scontri con le forze dell’ordine. Dalle immagini è stato possibile notare una rigida divisione dei ruoli tra chi era destinato a lanciare sassi, bottiglie ed oggetti contundenti, chi aveva il compito di accendere le vampe con bottiglie piene di liquido infiammabile e chi riforniva i facinorosi di bottiglie e sassi, trasportandole in motorino ed approvvigionando le prime linee degli scontri".

Feriti e danni

Durante gli scontri, tre poliziotti e un carabiniere sono rimasti feriti.  Danneggiati una volante della polizia, una Fiat Punto e un’auto-radio dei carabinieri, un Iveco Daily della guardia di finanza, tre mezzi dei vigili del fuoco e due mezzi della polizia municipale. Per i disordini registrati in piazza Sant’Anna al Capo, alla Kalsa e Ballarò/Albergheria diciotto persone, fra cui 14 minori, sono stati denunciati con le accuse sono danneggiamento aggravato, getto pericoloso di cose, incendio, resistenza, accensione di fuochi pirotecnici, accensione di bombe carta e petardi. Venticinque i soggetti identificati.

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