A rivelarlo è il sito di Repubblica, secondo cui ai due 007 italiani annegati nel lago Maggiore il 28 maggio 2023 è stata dedicata una targa in cui si cita una "delicata attività operativa con Servizi Collegati Esteri"
La verità, o almeno parte di essa, sugli 007 italiani annegati nel lago Maggiore il 28 maggio 2023, arriva grazie a una targa dedicata ai due agenti dell’Aise che hanno perso la vita: Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi. In occasione della Giornata della memoria 2024 nella sede del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza italiano, su una parete commemorativa sono state esposte le biografie dei caduti dei servizi segreti del nostro Paese. Sia per Alonzi che per Barnobi è scritto: “Perde la vita nelle acque del Lago Maggiore il 28 maggio 2023, nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con Servizi Collegati Esteri”. A riportare la notizia è il sito di Repubblica.
La perizia
Lo scorso 18 marzo è stata depositata la perizia disposta dalla Procura di Busto Arsizio per accertare le cause del naufragio dell'imbarcazione 'Gooduria' che si inabissò per 16 metri: i morti furono 4. Oltre ai due agenti persero la vita Anya Bozhkova, 50 anni e moglie di Claudio Carminati,armatore e comandante della barca, e Erez Shimoni, agente del Mossad in pensione. Nel documento il perito spiega che Carminati sottovalutò l'allerta meteo che segnalava il maltempo e che, in precedenza, sulla barca aveva apportato modifiche “casalinghe” senza mai registrarle. Terzo fattore che avrebbe favorito il naufragio è che sull’imbarcazione c'erano 8 passeggeri di troppo, 23 invece dei 15 previsti.
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Una missione rischiosa
Sull Gooduria erano riuniti ventuno 007, oltre Carminati e la moglie. Si parlò di una gita tra colleghi di vecchia data in pensione o anche di un incontro di lavoro tra agenti dei servizi segreti a Milano proseguito con una visita di piacere sul lago. Inoltre si fecero numerose ipotesi su complessi scenari di spionaggio internazionale. Il governo italiano non ha risposto alle interrogazioni parlamentari presentate sul naufragio, quindi non è noto il motivo che ha spinto così tanti agenti dei servizi in una missione rischiosa.