L'allestimento dal 21 marzo al 31 agosto 2024 nella chiesa di Piazza del Popolo, a Roma. L'ingresso è gratuito
“Marco Manzo a Santa Maria dei Miracoli" è il titolo del percorso di installazioni, organizzata da Il Cigno GG Edizioni, che si potrà visitare gratuitamente nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli, in Piazza del Popolo a Roma dal 21 marzo al 31 agosto 2024.
L'esposizione
Opere in marmo bianco di Carrara, mani di donne e di uomini che testimoniano la violenza sulle donne, più alcune opere inedite: la scultura in marmo bianco "La Maddalena pacificata, la Croce gloriosa dei miracoli, che sarà acquisita nel patrimonio artistico della stessa chiesa. Sono solo alcuni degli "esemplari" che si potranno ammirare nella mostra. E ancora una "Croce gloriosa dei miracoli” in formato monumentale, alta circa 4 metri, realizzata con tecnica e materiali misti, e due installazioni che raffigurano due mani, "Le mani della crocifissione".
"Nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo, alle sculture di Marco Manzo si accompagnano, in sorprendente e perfetta sintonia, testi biblici. Anche se redatti in tempi antichi e in ambienti culturalmente distanti dal nostro, le citazioni bibliche, come l'opera di Marco Manzo, testimoniano un vissuto che accomuna l'esperienza dellessere umano di tutti i tempi e luoghi", spiega Padre Ercole Ceriani, rettore della chiesa di Santa Maria dei Miracoli.
L'artista
Marco Manzo, visual artist, tatuatore, scultore e designer, opera sia nel campo del design sia della scultura. Durante la sua carriera è riuscito a portare con successo il suo segno anche nel mondo del tatuaggio, settore di cui è precursore e principale esponente, in particolare dello stile ornamentale.
“Lo stile ornamentale, di cui vengo riconosciuto come precursore - spiega Marco Manzo - ha come scopo principale quello di ridisegnare il corpo o la scultura, slanciandone le forme ed accentuandone i punti di forza. Punto di partenza è quindi il corpo e non il disegno. Grazie allo studio dell'anatomia individuale il tatuaggio non diviene quindi la partenza cui il corpo deve adattarsi, ma conseguenza del corpo stesso. Proprio da questo nasce il disegno.